Il 19 dicembre 1944 a Memphis, nel Tennessee, nasce Maurice White, il fondatore degli Earth, Wind & Fire.
Un talento precoce
Maurice è un bambino prodigio stimolato dalla nonna che lo alleva amorosamente. A sei anni canta con un quartetto gospel presso la Rose Hill Baptist Church e a dodici, concentratosi sulla batteria, partecipa a vari concorsi per nuovi talenti. All’inizio degli anni Sessanta lascia l’ala protettrice della nonna e va a vivere con i suoi genitori a Chicago dove si iscrive alla Roosevelt University passando poi al Conservatorio. Nel 1963 Maurice White vive già di musica: si esibisce quattro sere alla settimana allo Hungry Club e di giorno lavora in studio per la Chess Records dove ha l’occasione di collaborare con artisti del calibro di Muddy Waters, Buddy Guy, Howlin’ Wolf, Billy Stewart ed Etta James. Nel 1965 White viene invitato da Ramsey Lewis, un ottimo pianista gospel, a far parte del suo trio. Lui accetta e, insieme al bassista Cleveland Eaton, sostituiscono Red Holt ed Eldee Young nel Ramsey Lewis Trio, per rimanervi fino al 1970, incidendo una decina di album e brani di successo come Wade in the water.
Dai Salty Peppers agli Earth, Wind & Fire
Quando White abbandona il gruppo di Lewis forma i Salty Peppers insieme a Don Barry, Louis Satterfield e Don Whitehead. Alla fine del 1970, dopo aver sciolto il gruppo Maurice comincia a progettare gli Earth, Wind and Fire, un nome (“Terra, vento e fuoco”) che deriva dal suo interesse per l’astrologia. La formazione originale comprende oltre a lui, suo fratello Verdine al basso, Michael Beale alla chitarra e armonica, , Yackov Ben Israel alle percussioni. Sherry Scott e Wade Flemmons alla voce, Alex Thomas al trombone, Chet Washington al sax tenore e Don Whitehead alle tastiere. La band firma per la Warner Brothers e inizia a registrare a Los Angeles. Fin dall’inizio, gli Earth, Wind and Fire si rivelano un gruppo soul fortemente ancorato al vecchio rhythm and blues. C’è una fondamentale miscela tra musica nera e influenze bianche arricchita dalle suggestioni del flower power e dalla “filosofia” hippy. Il gruppo ottiene un successo straordinario. Successivamente White continua come solista e si fa apprezzare anche come compositore e arrangiatore. Muore il 4 febbraio 2016.