Home C'era una volta Muore Roberto Calvi, l’uomo del Banco Ambrosiano

Muore Roberto Calvi, l’uomo del Banco Ambrosiano

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Il 18 giugno 1982 a Londra, sotto il Blackfriars Bridge, il Ponte dei Frati Neri, viene trovato impiccato il banchiere italiano Roberto Calvi. La sua morte suscita scalpore sia per le modalità che per il personaggio.

Un personaggio chiave della finanza

Roberto Calvi è uno dei personaggi chiave della finanza degli anni Settanta. Divenuto presidente del Banco Ambrosiano nel 1975 in breve tempo si ritrova a capo di un impero grazie anche si suoi legami con la loggia massonica P2 e ai collegamenti con lo IOR, la banca del Vaticano guidata da monsignor Paul Marcinkus. La sua attività economica e finanziaria diventa uno snodo importante non soltanto per il riciclaggio dei soldi sporchi della criminalità organizzata, ma anche per operazioni internazionali “coperte”: dalla fornitura di armi all’Argentina nella guerra contro la Gran Bretagna per le Falkland-Malvine, al sostegno della dittatura di Somoza e al finanziamento del sindacato cattolico polacco Solidarnosc.

L’arresto, la scarcerazione e la fine

Il meccanismo finanziario su cui si regge l’impero, costituito da una lunga serie di società di comodo, finisce per incrinarsi e nel 1981 Calvi viene arrestato. Dopo la scarcerazione fugge all’estero convinto di poter raddrizzare la situazione minacciando di raccontare la verità sulle vicende che lo hanno visto protagonista. Il tentativo finisce a Londra con il ritrovamento del suo corpo penzolante impiccato sotto un ponte del Tamigi.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".