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Namazu, il pesce gatto leggendario

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Il 1855 fu un anno tragico per il Giappone. La città di Edo (la moderna Tokyo), al tempo sede dello shogunato, venne colpita dal Grande Terremoto di Ansei una notte di novembre. Fu un sisma della magnitudo 7.0 che causò oltre 7.000 vittime, e uno tsunami di proporzioni minori rispetto a quello del 2011. Poco dopo lo tsunami, evento che i giapponesi hanno imparato a conoscere e a temere secoli e secoli orsono, iniziarono ad essere prodotte delle stampe su tela chiamate “namazu-e” (letteralmente “immagini del pesce gatto”), che divennero sempre più popolari tra i residenti di Edo.

Namazu, il pesce gatto gigante

I namazu-e sono stampe che rappresentano un animale leggendario, il pesce gatto Namazu che, secondo la tradizione, sarebbe stato la causa di terremoti e tsunami.

Solo poche di queste stampe sopravvivono ancora oggi, ma durante il governo dei Tokugawa raggiunsero grande popolarità, e ne vennero prodotti oltre 400 tipi differenti.

Namazu, il pesce gatto gigante, era una creaura mitica tenuta a bada dal dio Kashima, una divinità shintoista il cui compito era quello di tenere sotto stretta sorveglianza il pesce generatore di terremoti e tsunami. Namazu vive nel fango, al di sotto della terra, e i suoi movimenti sono limitati da una grossa pietra controllata da Kashima.

La leggenda del Grande Terremoto di Ansei

Secondo la leggenda, il Grande Terremoto di Ansei si sarebbe scatenato per la negligenza del dio Ebisu: Kashima fu costretto ad allontanarsi dalla sua postazione, lasciando al suo posto Ebisu, il dio dei pescatori, dei lavoratori, e il guardiano della salute dei bimbi.

Ebisu, un tipetto non molto affidabile definito anche “dio della risata” e sordo come una campana, si addormentò sulla roccia in grado di controllare Namazu, lasciando via libera al pesce gatto gigante.

La leggenda di Namazu, e la distruzione portata da terremoto e tsunami, resero le stampe namazu-e molto popolari in Giappone. La popolarità raggiunta dai namazu-e è chiara nei disegni: si vedono figure di ogni tipo, dal contadino alla prostituta, lamentarsi con il dio Kashima per le conseguenze del disastro, o cercare vendetta su Namazu per la catastrofe che ha provocato.

I namazu-e

Non erano soltanto disegni e raffigurazioni del pesce mitologico e delle divinità legate ad esso, ma riportavano anche moniti e consigli per le future generazioni. Le stampe erano anche considerate come amuleti per la protezione da terremoti e inondazioni.

I namazu-e vennero poi utilizzati anche come strumenti didattici o per il mantenimento delle tradizioni popolari: un esempio è la stampa qui sopra, che rappresenta namazu che gioca a janken (sasso-carta-forbici) con le divinità del fuoco e del tuono, mentre un uomo anziano osserva la scena. La stampa prende spunto dal detto popolare “Le cose più spaventose del mondo sono i terremoti, il tuono, il fuoco, e i padri”.

E dopo le tradizioni popolari, eccoli impiegati come “stampe di denuncia”: in questa immagine vediamo Namazu seduto e vestito come un sacerdote, circondato dai suoi fedeli (commercianti, carpentieri e venditori di legname) che hanno tratto profitto dal disastro. Gli uomini pregano affinchè Namazu scateni un altro disastro, in modo da lucrare ulteriormente sulle disgrazie della povera gente.

Consiglio vivamente di consultare il post originale sulle namazu-e (link qui sotto), dato che le stampe sono davvero straordinarie.

 http://pinktentacle.com/2011/04/namazu-e-earthquake-catfish-prints/