E’ negli iceberg la memoria del tempo degli oceani. La scoperta è stata fatta studiando proprio alcuni sedimenti di minerali contenuti negli iceberg che hanno consentito di svelare che il livello del mare, durante quello che viene conosciuto come scioglimento 1A, avvenuto oltre 15mila anni fa, è aumentato di circa 50 metri in soli 350 anni. Lo studio è stato pubblicato su Nature.
Oltre 15mila anni fa l’Antartide ha cominciato a sciogliersi
I ricercatori hanno anche dimostrato che oltre 5mila anni prima della fine dell’ultima era glaciale la calotta antartica si stava già sciogliendo ma in modo lentissimo e questo ha causato l’innalzamento del livello dei mari. I sedimenti studiati sono stati scoperti nelle acque del Mar della Scozia tra Antartide e Sud America. Si tratta di alcuni campioni di minerali che hanno consentito anche di capire che la calotta antartica rilasciava per così dire iceberg in continuazione.
I ghiacciai del Polo Sud più instabili
Tutto questo è avvenuto in almento otto periodi diversi iniziati 20mila anni fa e protrattisi fino a 9mila anni fa.
“Nel passato – ha spiegato uno degli scienziati – la calotta antartica è stata relativamente stabile dopo l’ultima glaciazione ma ha cominciato a sciogliersi tardi durante il processo di deglaciazione. Il suo declino è stato lento e costante fino a raggiungere le dimensioni attuali”.
Negli iceberg la memoria degli oceani
I risultati degli studi hanno anche dimostrato che i ghiacciai del Polo Sud sono più instabili di quanto precedentemente considerato. Oggi, la produzione annuale di iceberg dall’antartico rappresenta più della metà della perdita annua di massa del Polo Sud. Una stima che va da 1.300 a 2.000 miliardi di tonnellate, con iceberg grandi oltre 18 chilometri.