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Nuova generazione di impianti a energia zero entro il 2020

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Una nuova generazione di impianti per la climatizzazione a energia zero consentirà di contenere la ‘fame’ di energia degli edifici entro il 2020 come richiesto dall’Europa.

Si tratta delle pompe di calore, apparecchi ancora poco diffusi in Italia, che riscaldano d’inverno e rinfrescano d’estate usando fonti rinnovabili e riducendo consumi ed emissioni inquinanti. A fare il punto su questa tecnologia è una monografia presentata dagli esperti di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico).

La riduzione del consumo energetico e l’impiego di fonti rinnovabili nell’edilizia sono gli imperativi dettati da una recente direttiva europea che fissa per il 2020 l’obiettivo ‘energia quasi zero’ per tutti gli edifici ristrutturati o di nuova costruzione.

Apparecchi che prelevano il calore da una sorgente a bassa temperatura, lo rigenerano e lo riversano in un pozzo a temperatura maggiore

L’Italia, spiegano gli esperti della Rse, potrà muoversi più agevolmente verso questo traguardo se favorirà una maggiore diffusione delle pompe di calore a zero energia .

“Questi apparecchi prelevano il calore da una sorgente a bassa temperatura, lo rigenerano e lo riversano in un pozzo a temperatura maggiore”, spiega Walter Grattieri, vice direttore del dipartimento sviluppo sistemi energetici della Rse.

In inverno, per esempio, la macchina può prelevare calore a bassa temperatura dall’aria esterna e, con un piccolo input energetico dato dall’elettricità o dal gas, trasformarlo in energia a temperatura più alta che viene immessa nella casa per riscaldare. D’estate avviene il contrario: la pompa preleva il calore dall’interno dell’edificio, lo rigenera a una temperatura più alta, e lo riversa all’esterno.

L’aria è la fonte più semplice da cui prendere il calore

L’aria è la fonte più semplice da cui prendere il calore, ma possono essere sfruttate anche altre fonti, come le acque superficiali (fiumi, laghi, mari), l’acqua di falda e il sottosuolo: in tutti questi casi l’energia catturata viene considerata rinnovabile e quindi utile al raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2020.

“Bisogna però saper scegliere la pompa di calore più adatta per massimizzare l’efficienza e risparmiare davvero”, spiega Grattieri. “E’ necessario – conclude – tenere conto del clima e della reale domanda di climatizzazione, oltre che dei costi di installazione e delle tariffe energetiche”.