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Obama: stop ai contratti leasing di carbone su terreni federali

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Gli Stati Uniti fermano temporaneamente il leasing di carbone sui terreni federali e rivedono la loro politica energetica in linea con l’impegno assunto dal Presidente Obama per la riduzione dei gas serra.

Obama: stop ai contratti leasing di carbone su terreni federali

Venerdì scorso l’amministrazione Obama ha arrestato temporaneamente i nuovi contratti di concessione per l’estrazione di carbone sui terreni federali e ha dato il via ad una revisione triennale, allo scopo di portare il leasing di carbone in linea con la politica climatica degli Stati Uniti, volta a ridurre le emissioni di gas serra e promuovere energie pulite.

La moratoria arriva pochi giorni dopo che Obama ha annunciato, nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione, che avrebbe spinto a un cambiamento della gestione delle risorse di petrolio e carbone da parte del governo,  i cui costi ricadono sui cittadini e sul pianeta.

“Come facciamo a gestire un programma che sia coerente con il nostro obiettivo di cambiamento climatico? Non c’è una risposta breve”, ha detto il Segretario degli Interni Sally Jewell durante una conferenza stampa. “E’ anche chiaro che abbiamo bisogno di prendere in considerazione tutta la nostra conoscenza in materia di ambiente e cambiamenti climatici.”

Circa il 40% di tutto il carbone prodotto negli Stati Uniti proviene dalle miniere di terre pubbliche federali, soprattutto nella parte occidentale del Paese. A partire dalla fine del 2014, ci sono stati 308 contratti d’affitto attivi per l’estrazione di carbone su più di  464.000 acri di terre pubbliche in Wyoming, Utah, New Mexico, Montana e Colorado, con ulteriori 10.500 acri nel Kentucky, Alabama e West Virginia.

La combustione del carbone e di altri combustibili fossili per la produzione di energia elettrica è la principale fonte di emissioni di gas serra causate dalle attività dell’uomo, che determinano il cambiamento climatico e che rappresentano circa il 31% di tutti i gas serra degli Stati Uniti.

L’amministrazione Obama sostiene che il programma di leasing del carbone attualmente in vigore va contro gli obiettivi climatici per ridurre le emissioni di anidride carbonica degli Stati Uniti: entro il 2025 una riduzione del 28% rispetto ai livelli del 2005, e entro il 2030 la diminuzione del 32% di carbonio proveniente dagli  impianti esistenti.

Una rassegna completa di come, quando e dove il carbone è locato per la futura estrazione sui terreni pubblici è necessaria, ha aggiunto Jewell, per garantire che il programma sia gestito in maniera ecologicamente responsabile. Jewell ha precisato che piccole eccezioni alla moratoria saranno concesse soprattutto per le emergenze, ad esempio nel caso di una miniera di carbone a rischio chiusura, o nel caso in cui abbia meno di tre anni di riserve di carbone rimanenti. La moratoria non si applica al carbone metallurgico che viene utilizzato per produrre l’acciaio.

Una completa revisione del programma federale sul carbone è stata attuata due volte in passato durante le amministrazioni Nixon e Reagan. “Non abbiamo fatto una revisione del programma per più di 30 anni”, ha detto Jewell, “il programma federale fu istituito con l’obiettivo di ottenere la maggiore quantità di carbone estraibile dal suolo e da allora ci siamo basati esclusivamente su questo”.

Neil Kornze, direttore del Bureau of Land Management, l’agenzia che sovrintende a tutte le risorse di carbone, petrolio e gas federali, ha detto che la moratoria di leasing di carbone è entrata in vigore immediatamente perché quando il governo federale emette un contratto di locazione di carbone, questo rappresenta un vincolo ultra decennale e su una vasta  porzione di terreno. La sua preoccupazione è quella di poter tener fede agli impegni presi e di poter continuare a gestire il programma del carbone correttamente in termini di sicurezza energetica e di cambiamento climatico.

Il programma di leasing opera su vaste aree della parte occidentale del Paese. Ad esempio, l’anno scorso il BLM ha pubblicato un piano per 5 milioni di acri nel nord-est del Wyoming,  dichiarando che più di 10 miliardi di tonnellate di carbone potrebbero essere estratte da 106.400 acri di terra nel corso dei prossimi 20 anni, per lo più consentendo l’espansione di miniere di carbone esistenti.

Alcuni gruppi legati all’industria del carbone hanno criticato duramente l’azione del Presidente. “Un altro giorno, un altro fronte della guerra al carbone da questa amministrazione” ha detto in un comunicato Karen Harbert, amministratore delegato della Camera di Commercio degli Stati Uniti  per l’Energia nel XXI secolo,  “a questo punto, è evidente che il Presidente e la sua amministrazione non saranno soddisfatti fino a quando il carbone non sarà completamente sradicato dal nostro sistema energetico. La loro sciocca crociata toglie uno dei maggiori punti di forza del nostro sistema misto di fonti energetiche. Se il Presidente vuole che le tariffe elettriche si impennino, sicuramente è sulla strada giusta.”

I gruppi ambientalisti invece salutano con entusiasmo la moratoria considerandola un segno positivo della politica sui cambiamenti climatici che l’amministrazione Obama sta portando avanti. Secondo il presidente di  Friends of the Earth, Erich Pica, questa è una decisione storica che aumenta le possibilità per tutto il mondo di evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico.

 

Questo articolo è riprodotto con il permesso di  clima centrale. L’articolo è stato  pubblicato  il 15 gennaio 2016.

 

 

1 COMMENT

  1. E’ davvero incredibile che le teorie fuorvianti e speculative che da 20 anni stanno ubriacando l’opinione pubblica mondiale, siano arrivate anche a coinvolgere il Presidente Obama.

    Un vero peccato, perché da Obama ci saremmo aspettati ben altro e non la rincorsa della demagogia fuorviante che sottende a queste iniziative.

    Verrebbe da dire: a quando la dismissione di tutte le estrazioni di idrocarburi (Petrolio e Metano – incluso lo Shale Gas) ??? Se la “logica” è prevenire le emissioni di gas ad effetto serra, ebbene CO2, CH4 , N20 si emettono è in quantità rilevanti anche e soprattutto dalla fase di estrazione del Gas Naturale dai giacimenti.
    Evidentemente, nessuno glielo ha ancora detto !

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