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Sebastiano Somma: «Credo nella filosofia green»

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sebastiano somma

Girovagando tra le foto sul Web, mi sono lasciata incuriosire dalla foto di Sebastiano Somma, ormai arcinoto interprete di tante fiction italiane di successo (e di tanto altro), con indosso una maglietta di “Marevivo”.

Subito una considerazione: Sebastiano nei panni di un ecologista è una cosa che non avrei mai immaginato: un altro personaggio insospettabilmente “green”! Infatti Sebastiano è stato, lo scorso anno, testimonial di “Ma il mare non vale una cicca?”, una delle campagne a favore e a tutela del mare, dell’associazione ambientalista “Marevivo” …

Che cosa ti ha spinto a partecipare a questa campagna?

Guarda, la risposta è semplicissima: mi chiedo sempre come si faccia a non avere voglia di battersi per questo tema! E’ abbastanza strano che nel nostro paese non ci sia l’intenzione di cambiare le cose… forse se ne parla troppo poco e c’è troppa disinformazione e invece sarebbe davvero importante iniziare a muoversi per difendere la natura… che equivale a difendere noi stessi! Per questo ho partecipato con molto entusiasmo!

Giusto, ma raccontami un po’ di te… come è iniziata la tua carriera?

Ho debuttato in teatro a 16 anni con la commedia “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta, ma è stato un caso: era un lavoro amatoriale, io ero molto giovane e mi sono lasciato coinvolgere dall’idea di lavorare in gruppo, che mi piace sempre molto. Poi ho scoperto di avere una predisposizione naturale per la recitazione e ho colto al volo l’opportunità di poter tirare fuori quello che uno ha dentro. La strada è stata lunga, mi sono trasferito a Roma, sono passato attraverso i fotoromanzi “Lancio” e piccoli cult come il film “Un Jeans e una maglietta”, tutti lavori che mi hanno fatto crescere, che m’hanno regalato la possibilità di misurarmi con le mie capacità e m’hanno aperto quelle strada che continua ancora oggi.

Che tipo sei Sebastiano? Credi di poterti definire “green”?

Innanzi tutto posso dire che sono un tipo tranquillo ma nello stesso tempo un iperattivo. Sono uno che pensa molto, sono decisamente introspettivo e perennemente alla ricerca di nuovi modi di esprimermi. Nella mia carriera mi è capitato spesso di interpretare personaggi austeri, ma nella realtà sono una persona “leggera” e mi piace trasmettere serenità. La mia è una vita normale e credo fermamente nella filosofia “green”, uso spesso la bici e raramente la macchina: è il mio modo di contribuire alla lotta all’inquinamento. Credo che l’unione faccia sempre la forza, quindi mi aspetto che le persone inizino a condividere questo modo di comportarsi. La gente è migliore di quanto si creda e se viene coinvolta come si dovrebbe, potrebbe contribuire a portare dei risultati notevoli. Il problema è soltanto quello di prendere coscienza del pericolo in cui siamo, capire che l’ecologia non riguarda soltanto la natura, ma noi stessi; noi “siamo” la natura! Per quanto riguarda il mio contributo, posso dire di essere sempre stato molto attento ad evitare sprechi d’ogni tipo, ma c’è una cosa che proprio non riesco a fare: mi muovo spesso con l’aereo, so che dovrei limitarmi, ma non riesco a farne a meno!

Comunque ci sembra che ultimamente anche la comunicazione e l’arte in genere si stiano occupando in maniera più incisiva di questo argomento. Tu hai già dato un contributo con la campagna per “Marevivo”, ma pensi che potresti fare altro in futuro?

Mi è già stata fatta questa domanda e confermo: spesso ho pensato che mi piacerebbe fare un’esperienza diciamo…. “ecologica” nel mio lavoro, un progetto attraverso il quale trasmettere questi valori. Parteciperei con entusiasmo ad una fiction sull’ecologia, sull’amore e sulla difesa della natura… ad ogni modo ho avuto occasione di sperimentare quelle che potrebbero essere alcune caratteristiche importanti di un lavoro “green”: ho curato la regia del video \ cd musicale: “Quando arriva un’emozione” e come location abbiamo scelto uno dei più più bei panorami del territorio pugliese. In quei posti incantati ho toccato con mano la rivalutazione del territorio e il rispetto per la natura, anche se eravamo ad un passo da Taranto, con tutto quello che purtroppo ci evoca questa città. Ma la nostra bella Italia è piena di contraddizioni!

Sebastiano sta terminando, insieme a Orso Maria Guerrini la sua tournée teatrale con lo spettacolo “Il giorno della civetta”, tratto dal quello che fu forse il più celebre romanzo di Leonardo Sciascia : “il giorno della civetta” appunto. L’ultima rappresentazione si terrà proprio ad Agrigento e molto probabilmente Sebastiano si cimenterà ancora con il grande scrittore siciliano e ancora con il teatro.

In primavera lo vedremo nuovamente in Tv con l’ultima edizione della fiction “Un caso di coscienza”, ispirato alla Storia di Stefano Cucchi… Non ci resta che fare I nostri migliori auguri a Sebastiano per la sua carriera, sperando di vederlo presto in un lavoro di carattere “green”, proprio come lui lo immagina!