La sicurezza in condominio è un tema che coinvolge quotidianamente milioni di persone, ma di cui si parla con sorprendente superficialità. Gli edifici collettivi, con i loro spazi comuni, impianti condivisi e continui passaggi di persone, rappresentano microcosmi complessi, in cui la prevenzione dei rischi non è mai un atto banale. Dalle misure antincendio alla manutenzione delle strutture, dalla videosorveglianza all’adeguamento degli impianti elettrici, ogni dettaglio può fare la differenza tra un ambiente sicuro e una fonte di pericoli latenti.
La prevenzione parte dall’amministratore
Il primo livello di sicurezza condominiale passa attraverso la figura dell’amministratore, responsabile della tutela di chi vive e lavora nello stabile. Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, egli assume un ruolo analogo a quello del datore di lavoro: deve garantire che le aree comuni, come scale, cortili, garage e ascensori, siano conformi alle norme di sicurezza e periodicamente controllate.
L’amministratore deve inoltre predisporre il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), redatto da tecnici qualificati, che individua i pericoli potenziali e le misure di prevenzione. In caso di lavori affidati a ditte esterne, la legge impone la verifica dell’idoneità tecnico-professionale degli operatori e la nomina di un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). È una catena di responsabilità che, se interrotta, può esporre tutto il condominio a sanzioni e, nei casi più gravi, a conseguenze civili e penali.
Impianti, manutenzione e documentazione
Ogni condominio è un organismo che necessita di controlli regolari. Gli impianti elettrici e a gas devono disporre di certificazioni di conformità aggiornate, mentre le canne fumarie e gli impianti di riscaldamento vanno sottoposti a verifiche periodiche per prevenire fughe, cortocircuiti o dispersioni. Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI), previsto dal DPR 151/2011, è un ulteriore requisito che testimonia la conformità alle norme antincendio.
Anche la manutenzione delle aree comuni richiede attenzione: un gradino scheggiato o un corrimano instabile possono rappresentare rischi tanto concreti quanto un impianto elettrico difettoso. È buona norma mantenere la segnaletica di sicurezza ben visibile, con percorsi di evacuazione e punti di raccolta chiaramente indicati.
In alcuni casi, l’intervento può riguardare la parte più esposta dell’edificio: il tetto. Qui la manutenzione non è soltanto una questione estetica, ma una condizione essenziale per evitare infiltrazioni, cedimenti e rischi strutturali. Se il condominio necessita di interventi di consolidamento o impermeabilizzazione, è consigliabile rivolgiti a Pro-Tetto.it per il rifacimento del tetto, realtà specializzata nella manutenzione di coperture e strutture condominiali. Un tetto sicuro protegge l’intero edificio e garantisce stabilità nel lungo periodo.
Le misure antincendio: nuove regole e obblighi
Dal 2022, le misure antincendio nei condomini sono disciplinate dal Decreto del Ministero dell’Interno del 19 maggio 2022. La normativa distingue gli obblighi in base all’altezza dell’edificio:
- per stabili tra 12 e 24 metri è sufficiente predisporre comportamenti corretti e sistemi di allarme di base;
- tra 24 e 54 metri diventa obbligatoria la valutazione del rischio incendio da parte di ditte qualificate;
- oltre i 54 metri servono impianti di allarme automatici e piani di evacuazione;
- per gli edifici oltre gli 80 metri è prevista la creazione di un Centro di Gestione dell’Emergenza, coordinato da personale formato.
Ogni condominio deve inoltre disporre di estintori accessibili nelle aree comuni, specialmente nei garage o nei locali tecnici. Il controllo periodico di questi dispositivi, insieme alle prove di evacuazione, è spesso trascurato, ma resta uno dei punti più sensibili del sistema di sicurezza collettiva.
L’attenzione quotidiana dei residenti
La sicurezza non si esaurisce nelle responsabilità dell’amministratore. Gli stessi residenti svolgono un ruolo decisivo nel mantenimento di un ambiente sicuro. È essenziale evitare comportamenti superficiali, come lasciare porte o cancelli aperti, condividere informazioni personali sui social o depositare oggetti infiammabili nelle cantine.
L’installazione di telecamere di sorveglianza, compatibili con le normative sulla privacy, può rappresentare un ulteriore strumento di prevenzione. I sistemi moderni consentono di monitorare le aree comuni da remoto e di intervenire tempestivamente in caso di anomalie. Anche un impianto antifurto condominiale con sensori di movimento e luci di sicurezza contribuisce a creare un deterrente concreto contro intrusioni o atti vandalici.
La collaborazione tra vicini, in questo contesto, assume un valore quasi civico. Un condominio attento e reattivo diventa una comunità in grado di prevenire i rischi prima che si trasformino in emergenze.
Formazione e cultura della sicurezza
Infine, la formazione dei lavoratori condominiali – portieri, addetti alle pulizie, giardinieri – è un altro tassello imprescindibile. L’amministratore deve assicurarsi che ricevano adeguata formazione sui rischi specifici, sui dispositivi di protezione individuale (DPI) e sulle procedure da seguire in caso di emergenza.
I corsi, regolati dagli articoli 36 e 37 del Testo Unico, possono essere organizzati anche online, ma restano obbligatori per ogni figura che operi stabilmente nello stabile. L’obiettivo non è soltanto la conformità normativa, ma la costruzione di una vera e propria cultura della sicurezza, capace di trasformare un insieme di abitazioni in una comunità consapevole.
Un edificio sicuro non è quello che non ha mai avuto incidenti, ma quello che ogni giorno lavora per evitarli. Ed è proprio in questa costante tensione tra prevenzione e responsabilità condivisa che si misura la maturità di un condominio moderno.



























