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Xylella: Unico rimedio è abbattere alberi

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Xylella: Emiliano a sindaci, unico rimedio è abbattere alberi

   (ANSA) – BARI, 17 OTT – Allo stato attuale “non esiste alcuna cura per gli alberi malati”di xylella e le sperimentazioni in atto da parte degli esperti del settore “non hanno l’ambizione di guarire le piante, quanto piuttosto di migliorarne la capacità di resistenza al batterio”. Di conseguenza il batterio “non può essere sconfitto o arrestato se non attraverso l’abbattimento delle piante malate nonché di quelle che circondano le piante infette, secondo le direttive ricevute dall’Unione europea”.
E’quanto ribadito in un incontro sull’emergenza Xylella che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha avuto con i sindaci e gli amministratori dei comuni di Trepuzzi,Torchiarolo, Galatone, San Pietro Vernotico, Surbo, Squinzano e con il presidente del consiglio dell’Unione dei Comuni del nord Salento, nei cui territori sono stati notificati i provvedimenti di abbattimento degli ulivi secondo il piano Silletti.
L’incontro si è tenuto a Bari nella sede del comando del Corpo forestale dello Stato, alla presenza del commissario straordinario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti e del funzionario dell’osservatorio fitosanitario della Regione Puglia Anna Percoco. Nell’incontro è stato ribadito inoltre, si legge in una nota della Regione Puglia, che “non esiste alcun potere dei sindaci o del presidente della Regione per cambiare le regole internazionali di quarantena univocamente riconosciute da tutti gli Stati membri dell’Unione europea”.

Dall’incontro è emersa la necessità di sostenere, come già sta facendo la Regione Puglia, tutte le attività di ricerca finalizzate a combattere l’infezione,ipotizzando al più presto un incontro tra tutti gli scienziati impegnati nella ricerca sul batterio. Si è convenuto anche, si legge nella nota della Regione, di “verificare l’attuale
legislazione al fine di rafforzare il divieto di edificare nelle aree oggetto di espianto degli ulivi malati”.
Nella riunione si è deciso inoltre di chiedere al ministero dell’Agricoltura e al commissario Silletti di valutare di integrare la quota dei risarcimenti, già fissata a 160 euro circa per pianta, anche con un’ulteriore quota di 38 euro finalizzata al temporaneo reimpianto di nuove specie coltivabili. Emiliano ha infine convenuto con i sindaci sulla necessità di consentire alle aziende colpite dalle eradicazioni,e che a causa di queste ultime fossero nella impossibilità di sopravvivere, di procedere all’impianto di nuove colture. Ciò allo scopo di evitare la desertificazione e per negoziare ogni possibile aiuto compatibile con le direttive europee.