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Zimbabwe, strage di elefanti

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Ben 41 elefanti sono stati ritrovati morti nel parco nazionale di Hwange, in Zimbabwe, si sospetta siano stati avvelenati con del cianuro. Questa è l’ultima strage dei bracconieri, la più grande mai avvenuta in questo paese. Nonostante in molte zone del mondo sia vietato commercializzare zanne di elefante, corni di rinoceronte e parti di altri animali, i bracconieri continuano a uccidere. Effettivamente la domanda principale viene dalla Cina che, dal 1979, detiene il mercato per l’avorio di contrabbando e da altri paesi dell’Asia orientale, dove si crede che l’avorio abbia proprietà mediche. Ad oggi la popolazione di elefanti africani si è ridotta di circa due terzi, principalmente a causa della caccia di frodo.

Strage di elefanti in Zimbabwe

La polizia nel nord dello Zimbabwe ha recentemente arrestato un gruppo di bracconieri in possesso di una grande quantità di zanne e di veleno.

Purtroppo, tale veleno può facilmente portare a incidenti mortali al resto della fauna selvatica oltre i suoi obiettivi previsti.

Anche cibarsi o solo toccare le carcasse degli animali morti a causa di un avvelenamento da cianuro può essere molto pericoloso. La polizia dello Zimbabwe ha messo in allerta la popolazione che vive intorno al parco a non avvicinarsi a nessun elefante morto vicino agli stagni.

La strage per le zanne da commerciare

C’è poi un altro effetto di cui tener conto: il cianuro è un potente inquinante in grado di incidere e non poco sulla stessa catena alimentare.

Nonostante gli sforzi di conservazione intese a proteggere le specie, gli elefanti di tutta l’Africa sono stati in costante declino a causa del bracconaggio, alimentato in gran parte dal commercio illegale di avorio.

Al ritmo attuale, gli elefanti rischiano l’estinzione in poco più di un decennio, ma avvelenamenti di massa di questo tipo velocizzano il processo, e l’ estinzione potrebbe verificarsi anche prima.