Home C'era una volta Zoot Mooney, un irrequieto bluesman britannico

Zoot Mooney, un irrequieto bluesman britannico

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Il 17 luglio 1942 nasce a Bournemouth, in Gran Bretagna, Zoot Money, uno dei grandi pionieri del blues britannico.

La Big Roll Band

Registrato all’anagrafe con il nome di George Bruno, il giovane Zoot studia pianoforte ma agli autori classici preferisce decisamente i ritmi e le melodie dei discendenti degli schiavi neri d’America. Quando, nel 1961, dà vita alla prima formazione della Big Roll Band ha soltanto diciannove anni. Lo affianca nell’impresa un gruppo di giovani destinati a lasciare un segno importante: il chitarrista Roger Collins, il bassista Johnny King, il batterista Peter Brooks e il sassofonista Kevin Drake. La Big Roll Band diventerà una sorta di contenitore di cui Zoot costituirà l’unico elemento stabile, tanto che non si potrà mai parlare di una “formazione tipo”, ma di tante formazioni, ciascuna riferita a un periodo specifico. Una delle più significative è quella del 1963, che schiera, oltre a Zoot, il chitarrista Andy Somers (il futuro Andy Summers dei Police), il sassofonista Nick Newall e il batterista Colin Allen.

I Dantallion’s Chariot

Tra le numerose testimonianze discografiche di questo periodo, alcune ufficiali, altre meno, la migliore resta l’album live Zoot! del 1966, registrato al Klook’s Kleek con la partecipazione del sassofonista Johnny Almond. In quell’anno Zoot abbandona il progetto della Big Roll per formare una nuova band: i Dantallion’s Chariot. Non si fermerà lì. Irrequieto e sempre disponibile a nuove avventure alternerà progetti solistici a esperienze con gruppi diversi. Alla fine degli anni Sessanta farà anche parte di una delle ultime formazioni storiche degli Animals, la leggendaria band di Eric Burdon, con i quali registrerà l’album Everyone of us. All’inizio degli anni Settanta darà vita agli Ellis insieme a Steve Ellis, l’ex componente dei Love Affair, ma anche questa non sarà una scelta definitiva. Recuperata, come ogni volta, la sua libertà continuerà a vivere da protagonista le ricche esperienze della scena blues britannica.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".