Home News Eternit, una vergogna prescritta. E’ lutto cittadino

Eternit, una vergogna prescritta. E’ lutto cittadino

SHARE
Eternit

Gli omicidi di Eternit sono prescritti. Questa la decisione della Cassazione che ha annullato, senza rinvio, la sentenza di condanna per il magnate Stephan Schmidheiny nel maxiprocesso a suo carico. Una sentenza vergognosa contro la quale, oggi, Casale Monferrato si vestirà a lutto.

Lutto cittadino per le vittime di Eternit rimaste senza giustizia

“Vergogna, vergogna” hanno urlato i parenti delle vittime da amianto dopo la lettura del verdetto. E vergogna resta l’unica parola da utilizzare in questa triste vicenda. Sono stati annullati, infatti, anche i risarcimenti per i familiari delle vittime e per le comunità locali che si erano costituite parti civili. La prescrizione è maturata al termine del primo grado.

Oggi, per questo, è stato proclamato il lutto cittadino nella cittadina dell’Alessandrino. Stephan Schmidheiny, accusato di disastro doloso relativo alla morte di oltre duemila persone per inquinamento da amianto, con la dichiarazione di prescrizione del reato, non potrà comunque dormire sonni tranquilli. A suo carico restano tre inchieste ancora aperte a Torino. Nella prima, l’imprenditore è indagato per omicidio volontario in relazione alla morte per mesotelioma di 213 persone.

Nella seconda è sotto inchiesta per gli italiani morti dopo aver lavorato negli stabilimenti Eternit in Svizzera e Brasile. Il terzo fascicolo riguarda l’amiantifera di Balangero, nel Torinese, la più grande cava d’amianto d’Europa: uno studio ha svelato 214 casi di morte. Anche qui Schmidheiny è indagato perché la struttura entrò nella galassia Eternit. Ma la protesta continua e, finalmente, si sono sentite anche le dichiarazioni del premier, assente, fino a ieri, su un tale misfatto.

Interviene Renzi: cambiare le regole sulla prescrizione

Urge – ha sottolineato Renzi – cambiare le regole della prescrizione. O un caso come Eternit “non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione” perché “non ci deve essere l’incubo della prescrizione”. “Le domande di giustizia – ha affermato a radio Rtl – non vengono meno” nel tempo. “Da cittadino mi colpiscono le interviste ai familiari e mi fanno venire anche un po’ di brividi. Perché mostrano un’abilità straordinaria perché credono nella giustizia più di quanto ci creda talvolta un servitore dello Stato e continuano a combattere non perché le morti siano consolate – sono inconsolabili – ma per l’idea di attaccarsi fortemente alla giustizia come etica di un Paese. E’ un dolore e una bellezza senza fine” ha aggiunto il premier.

Migliaia le vittime da amianto per Eternit

Alla Camera giacciono due Ddl in tema di prescrizione, inclusi nel pacchetto di riforma della giustizia varato dal Governo. Ma, al momento, non è ancora chiaro quando, come e se verranno trattati. Nel frattempo, resta la rabbia, il dolore, la profonda ingiustizia per una sentenza contro la quale al momento si potrà fare molto poco o nulla.

“Dire che tutto questo è prescritto – ha dichiarato il responsabile legale dell’Associazione familiari vittime dell’amianto, Paolo Liedholm – quando in realtà sappiamo che l’apice non è ancora arrivato e sarà solo tra 15 anni, è una cosa paradossale, assurda e che ci fa fare davvero una brutta figura agli occhi del mondo”. “Ma ricominceremo sin da subito a lottare” assicura. “Per altro so che la Procura di Torino sta già pensando a un Eternit bis; e, se il motivo di questa sentenza è la prescrizione, allora si farà un altro processo in cui questa volta verranno contestati gli omicidi”. “Almeno per quelli, si spera” conclude il responsabile legale “non ci sarà un discorso di prescrizione perché naturalmente si consumano nel momento in cui si verifica la morte e a quel punto vedremo se, finalmente, in questo Paese si può avere un minimo di giustizia”.

Sono migliaia le vittime da amianto per la vicenda Eternit. Nei quattro stabilimenti italiani dal 1966 al 1986 i poveri operai hanno respirato inconsapevolmente le polveri nocive e letali e hanno cominciato a morire. Non solo: al danno si è aggiunta la beffa. Inail ed Inps, infatti, sono state condannate a pagare migliaia di euro di spese di condanna. Un disastro ambientale, colposo e doloso, ora, rimasto impunito. Una vergogna… prescritta.