Home C'era una volta Henry “Red” Allen Jr, il mediatore

Henry “Red” Allen Jr, il mediatore

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Il 17 aprile 1967 muore a New York il trombettista e cantante Henry Allen jr. detto Red, considerato ancora oggi dalla critica come una sorta di “mediatore” fra gli innovatori e lo stile tradizionale del jazz di New Orleans. Nato ad Algiers, in Louisiana, il 7 gennaio 1908 è figlio d’arte. Suo padre, infatti è uno dei più noti componenti delle brass band che si esibivano a New Orleans durante i festini e i funerali, rituali caratteristici della città del delta.

Tra cerimonie e battelli

Vive l’infanzia e l’adolescenza a suon di musica prima marciando nelle cerimonie con il gruppo del padre e poi suonando sui battelli del Mississippi con vari gruppi jazz come quelli di George Lewis, John Handy e soprattutto Fate Marable che negli anni Venti era uno dei personaggi più richiesti per intrattenere i viaggiatori e i turisti che navigavano sui riverboat del grande fiume. Si tratta di esperienze molto formative per il giovane “Red” Allen poiché nelle orchestre che solcano il fiume non è sufficiente suonare la tromba, ma bisogna anche divertire il pubblico con il canto e con qualche sketch. Nel 1927, dopo un anno di sodalizio con Fate Marable, Allen raggiunge il gruppo di Fats Pichon, pianista e compositore leggendario oltre che arrangiatore dell’orchestra di Chick Webb. Dopo un paio d’anni con Pichon “Red” decide di cambiare aria e se ne va a New York dove nel 1929 suona nell’orchestra di King Oliver.

La preziosa esperienza alla corte del Re

Il quel periodo la big band del “Re” Oliver non attraversa un momento particolarmente brillante un po’ per i capricci del capo e un po’ per le difficoltà obiettive di carattere economico che i gruppi incontrano nel periodo che precede la crisi del 1929. Allen partecipa allo sforzo di mantenerla viva e attiva con molti sacrifici, accettando condizioni a volte problematiche. In qualche caso è proprio il brutto carattere del “King” a creare difficoltà. La Victor Record, per esempio, pretende che alcuni assoli vengano eseguiti anche dalle altre trombe, oltre che da Oliver e ciò urta contro la voglia di primeggiare di uno strumentista che un tempo era il dominatore assoluto dei locali di New Orleans. Gli arrangiamenti sono in gran parte opera del trombettista Dave Nelson, nipote di Oliver, e “Red” Allen quando si unisce all’orchestra incontra le stesse difficoltà sperimentate negli anni precedenti da Louis Armstrong, oggetto di continua invidia da parte del leader. Allen però mostra una maggior capacità d’adattamento di “Satchmo” e riesce a convivere meglio con King Oliver. L’esperienza acquisita con un leader così difficile gli serve anche in seguito quando si unisce prima all’orchestra di Louis Russell, poi a quella di Fletcher Henderson e infine alla Blue Rhythm Band considerata una delle migliori orchestre da ballo. Tra il 1934 e il 1936 entra a far parte di un grande gruppo orchestrale di Louis Armstrong e poi decide di continuare in proprio. Diventa così un personaggio di primo piano della scena newyorkese a capo di un sestetto che si esibisce per lungo tempo al Café Society e al Kelly’s Stable. Negli anni Cinquanta entra a far parte dei gruppi di stile dixieland che suonano al Metropol e nel 1957 partecipa alla serie della CBS-TV, “The sound of jazz”, una delle più memorabili imprese televisive dedicate al jazz. Nel 1959 suona nel gruppo del trombonista di New Orleans Kid Ory. Il suo principale merito artistico è quello di essere stato mediatore fra lo stile tradizionale e quello moderno regalando maggior dinamismo alla staticità armonica della musica di New Orleans.

https://www.youtube.com/watch?v=BlwKU4Qq84Y

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".