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Il Buddhismo e la poesia degli oggetti

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Buddhismo

“La meditazione non serve per uscire dalla società, per fuggire dalla società, ma per prepararsi a un ritorno nella società. Noi lo definiamo «buddhismo impegnato».”
Sono parole del maestro buddhista vietnamita Thich Hant Hanh, di cui abbiamo già parlato nell’articolo Buddhismo e ambiente, intima interconnessione, del quale riprenderemo alcune tematiche come interdipendenza ed ecologia.

 Buddhismo, “tornare ad essere poeti”

Il buddhismo quindi più che una astrazione dal mondo, invoca un ritorno in grande stile nel mondo, da protagonisti ma non in modo egoistico. Protagonisti tutti insieme per sostenere la società in questa delicata fase di presa di coscienza: o salviamo la Terra a breve, abbastanza a breve, oppure saranno organismi unicellulari che scriveranno le cronache di un pianeta deantropizzato.
Ma che tipo di impegno richiede il Buddhismo o il maestro vietnamita? In fondo, l’impegno più difficile, semplice e tutto sommato più naturale che ci sia: essere poeti.
 O forse, meglio dire “tornare ad essere poeti”, perché tutti nella vita lo siamo stati. Quando?
Ma come, non ricordi? Dai, su sforzati! Il poeta è quella persona che in tanta complessità di parole, pensieri, ideologie, riesce a scorgere ancora il momento presente, a vivere il momento presente.
Esatto, hai indovinato… io e tu che mi stai leggendo, a meno che tu non sia pubblicato nella Bianca di Einaudi, siamo stati poeti quando portavamo i pantaloncini corti, da bambini.

Il Buddhismo e la poesia degli oggetti

Buddhismo

Thich Hnat Hanh davanti a un foglio di carta bianca, ci invita a vedere la sua storia, qui e ora.

Perché esiste questo foglio di carta che tanto spesso abbiamo avuto nelle mani?
Lui, il maestro, ci vede l’albero da cui è stato originato, ma anche le nuvole e la loro acqua cadente che ha nutrito quell’albero. Un forte boscaiolo che alle prime luci del giorno, insieme alla sua squadra, ha tagliato quell’albero. Il sole, il forte e caldo sole che ha riscaldato le nuvole, la terra, l’albero e che ora rischiara la stanza dove mi stai leggendo. In un foglio di carta ci sono tante cose: dal sole alle nuvole, e non è una poesia, è interconnessione. Queste cose ci sono davvero, ma sotto altre spoglie.

Ecco, sapere che in ogni oggetto che tocchiamo c’è una storia di interconnessione così complessa, o una poesia tanto impegnata, sicuramente ci spingerà ad avere più rispetto per gli oggetti, per le cose e soprattutto per l’impatto che questi oggetti una volta utilizzati hanno per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. O ancora prima, la nostra poesia ci permetterà di capire se alcuni prodotti sia meglio non acquistarli e addirittura contribuire affinché non vengano prodotti.

Un impegno per noi, tu e me che stai leggendo, per la società in cui viviamo e soprattutto per far sentire poeti i figli della società che verrà.