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Il Musichiere

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Il 7 dicembre 1957, sabato, alle 21.05 da uno dei sei studi del nuovissimo centro di produzione RAI di via Teulada a Roma va in onda la prima puntata de “Il Musichiere”, un programma televisivo di quiz musicali scritto da Garinei e Giovannini.

Il primo varietà televisivo del sabato sera

Il programma, che originariamente doveva intitolarsi “Conosci questo motivo?” è la versione italiana della popolarissima trasmissione statunitense “Name this tune”. Presentato come una sorta di “Lascia o raddoppia?” musicale, “Il Musichiere” è, in realtà, il primo grande varietà televisivo del sabato sera. Gran parte del suo successo è dovuta alla conduzione di Mario Riva, un comico romano garbato e intelligente. Le musiche sono tutte di Gorni Kramer, compresa la famosissima sigla di chiusura, Domenica è sempre domenica composta insieme a Garinei e Giovannini.

Interamente dedicato alla musica

I motivi da indovinare vengono cantati da una coppia di cantanti fissi composta da Nuccia Bongiovanni e Paolo Bacilieri, mentre le vallette della prima edizione sono Lorella De Luca e Alessandra Panaro che, negli anni successivi, verranno sostituite da Carla Gravina e Patrizia Della Rovere e, più tardi ancora, da Brunella Tocci e Marilù Tolo. Il programma è interamente dedicato alla musica. Gli ospiti d’onore, anche quelli non musicali, vengono costretti a cantare in diretta da Mario Riva in ossequio all’impostazione generale della trasmissione. I telespettatori italiani avranno così modo di assistere alle esibizioni canore di attori come Gary Cooper, Jack Palance e Totò, di calciatori e, soprattutto, dei due grandi rivali Fausto Coppi e Gino Bartali costretti a cimentarsi addirittura in duetto.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".