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#lottomarzo per le donne

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#ottomarzo

#lottomarzo: è con questo hastag che si celebra, anche quest’anno, la giornata mondiale della donna con l’adesione ad uno sciopero globale a cui anche Daily Green parteciperà.  

#lottomarzo, sciopero globale contro la violenza sulle donne

Un hastag che rilancia un significato profondo: l’occasione per rivendicare quei diritti ancora negati, quella parità non riuscita e per tornare a denunciare le violenze – tante, troppe – che ancora feriscono e uccidono le donne. In oltre 40 Paesi sarà #lottomarzo.

Sarà dunque una giornata di “lotta” appunto, con uno sicopero del lavoro produttivo e riproduttivo (lavoro di cura) promosso da Non una di meno che già lo scorso novembre sono riuscite a portare in piazza più di 200mila persone in una manifestazione incredibilmente partecipata, vissuta ma irrisa dai media, oscurata senza una plausibile giustificazione. E’ all’ordine del giorno di quell’assemblea, dopo il 26 novembre, anche l’inizio della scrittura del piano femminista contro la violenza.

#lottomarzo, Bonino: festa incompleta senza migranti

Una festa “incompleta – suggerisce Emma Bonino davanti ai cronisti della Stampa estera per il lancio di “Donne anche noi. Storie di fuga e riscatto” (iniziativa per celebrare in modo diverso la tradizionale festa dell’8 marzo, con uno sguardo rivolto alle nuove italiane, nate in paesi lontani) – se non pensassimo anche alle donne immigrate e rifugiate che hanno lottato per affermarsi nel nostro Paese”.  “Per loro – osserva Bonino – è importante essere considerate finalmente persone e non soltanto delle vittime”.

#lottomarzo corteo a Roma e mobilitazioni ovunque

Di quella violenza “strutturale” contro le donne parla persino l’Onu e, contro la quale, nel Piano anti violenza redatto da Non una di Meno, si richiede un approccio politico, sociale e culturale congiunto. Il Piano  – secondo le donne di Non una di Meno –  è “un documento costruito dal basso, che aspira a raccogliere definizioni, pratiche e metodologie contro la violenza maschile sulle donne. Una violenza che è articolata in una molteplicità di forme e aggredisce tutti i campi dell’esistente: dal lavoro alla salute sessuale e riproduttiva, passando per la formazione e la narrazione mediatica che da sempre utilizza strumentalmente i corpi delle donne”.

Da qui l’adesione allo sciopero globale che porti alla luce proprio quella condizione lavorativa e di sfruttamento in cui si trovano ancora le donne. L’8 marzo si fermeranno tutte le donne: dipendenti, precarie, autonome, disoccupate, di ogni settore, pubblico e privato, grazie anche ad un accordo con i sindacati e grazie ad una copertura sindacale garantita a tutte e a tutti per 24 ore.

Sono, naturalmente, previsti mobilitazioni, flash mob, azioni singole e di collettivi, con una convergenza oraria di diverse manifestazioni nel pomeriggio e, a Roma, dove il corteo è previsto alle ore 17 al Colosseo. I colori previsti sono il nero e il fucsia. Lo slogan scelto, “Se le nostre vite non valgono noi ci fermiamo!”.