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TOOT, un mix esplosivo tra due diversi modi di fare musica: suonare e produrre

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I TOOT, la nuova realtà musicale nata nel dicembre 2011 a Roma: Flux (dj/producer, basso elettrico, voce), Luca (chitarra, voce), Michele (batteria, produzione). Un mix tra due diversi modi di fare musica: suonare e produrre. La loro idea, a quanto pare vincente, ci racconta Michele, il batterista del gruppo, è quella di unire i generi musicali da loro amati e fonderli in un solo progetto in cui la “cassa dritta” stile discoteca, s’incontra con riff crossover di chitarra proveniente direttamente dagli anni ’90, il tutto inasprito da synth in sottofondo a pompare come si deve.

Daily Green ha incontrato Michele il batterista dei TOOT, che ci ha raccontato un po’ di loro.

Michele, chi sono i TOOT?
I TOOT, Luca (chitarra, voce), Flux (Produzioni, basso e voce) e Michele (Batteria), sono nati dall’idea di unire i generi musicali che ci hanno sempre attratto, e fonderli in un solo progetto in cui la “cassa dritta” stile discoteca, s’incontra con riff crossover di chitarra proveniente direttamente dagli anni ’90, il tutto inasprito da synth in sottofondo a pompare come si deve.

Come siete arrivati a questa formazione?
I TOOT nascono nel 2012 dalla riformazione di un altro progetto di Luca (Chitarra) e Michele (Batteria). Eravamo alla ricerca di un bassista e invece abbiamo rimediato un Dj, Flux; la cosa di voler unire l’elettronica ad una formazione rock, era sempre stata nell’aria per influenze musicali che avevamo già nel bagagliaio, e in quel momento ci è sembrata la decisione migliore da prendere. Visto il risultato, possiamo sorridere e affermare di aver fatto una gran bella scelta.

Michele, mi piacerebbe sapere un po’ di più su di voi. Navigando in rete ho trovato diverse notizie sul vostro percorso musicale ma pochissimo su Flux, Luca e Michele. Voi siete tutti romani?

Diciamo che oramai siamo tutti romani, l’unico a esserlo di adozione è Michele, che dopo tanti anni, ormai lo è diventato.

Come vi siete conosciuti?
All’università, tramite amicizie in comune, coincidenze, annunci scritti in bacheca.

Quali erano le vostre esperienze musicali?
Ognuno di noi è sempre stato “impegnato” in progetti di natura diversa, dal punk al rock alternative, dal noise alla drun’n’base fino alla tecno. Il bello è stato mischiare tutto una volta incontrati, non seguire nessuno schema preimpostato e fare un po’ come ci pare nelle produzioni.

Quali sono i vostri riferimenti musicali?
Queens of the stone age, Prodigy, Rage Againts the machine, Nine Inch Nails…robetta insomma.

Una curiosità: che musica ascoltano i TOOT oggi?
Abbiamo un bagagliaio molto vario da cui attingere, infatti ultimamente ultimamente ci dividiamo negli ascolti di Queens of the stone age, dall’elettronica stile John Hopkins, al rap anni 90, Snoop dog, Ice cube. Personalmente, ultimamente mi sono rinnamorato di With teeth dei Nine inch nails.

Il vostro nuovo album, ERROR 404, Sostanze Records, è stato realizzato grazie alla vittoria del contest “Fuoriscena”, il contest del Circolo degli Artisti di Roma. Il secondo singolo del disco Nobody is Dancing, sta avendo un notevole successo con continui passaggi in radio. Come state vivendo quest’esperienza? Cosa è cambiato?
La stiamo vivendo alla grande! E’ molto bello alzarsi la mattina, accendere la radio e ascoltare il proprio pezzo. Tolto questo, tutto è rimasto abbastanza costante, continuiamo a lavorare sui nuovi pezzi, sui nuovi live e sulla nostra promozione dovunque e con chiunque. Curiamo ogni parte del nostro progetto personalmente, in modo da portare avanti un prodotto e uno show sempre sincero e coerente, senza passare per luoghi comuni o politiche trite e ritrite.

Come nascono le vostre canzoni?
In genere si parte dalla parte elettronica, per poi costruirci intorno tutto il resto, a volte da un riff di chitarra oppure da un motivetto che ci ronza in testa. L’unica cosa certa è che è sempre tutto molto spontaneo, senza nessuna pressione o format prestabilito, facciamo un po’ come ci pare insomma.

Come è nata l’idea del video di Nobody is Dancing?
E’ nato tutto da un idea di Maurizio Stanzione, il nostro videomaker. Aveva questa fissa per i metalli fluidi e ha voluto realizzare, insieme all’aiuto di Luca, il nostro chitarrista, nel montaggio, tutte quelle forme strane.
Tutto quello che si vede nel video, fiamme a parte, è reale. Non c’è inganno, non c’è abbaglio! Il bello è poi venuto quando abbiamo dovuto montare le nostre sagome su tutto. Un grande e lungo lavoro.

Le vostre performance dal vivo sono energia pura. Che rapporto avete con il pubblico?
Bellissimo! E’ la più grande soddisfazione vedere il pubblico che balla, salta e si diverte. Ci piace sempre rendere ogni pezzo che facciamo più live possibile, proprio per quello!!!

Quando vi vedremo nuovamente sul palco?
I prossimi appuntamenti sono a Roma al Lanificio il 31 marzo al Make your festival.

Avete mai pensato di partecipare ad un talent? Cosa ne pensate di questa costante presenza dei talent musicali in tv?
Che sono un pretesto per coloro che vogliono sfruttare i sogni di una persona, oppure, dall’altra parte, un modo per evitare la gavetta e arrivare subito ad un obbiettivo random, senza molti contenuti.

Pensate che per un giovane che voglia fare musica sia spesso un passaggio obbligato?
Assolutamente no! Anche in un paese ostile alla musica originale come il nostro, ci sono tante realtà che lo smentiscono; Vedi artisti come Alessio Bondi ad esempio!

Un commento sul Festival di Sanremo…
… E’ finito qualche settimana fa!

Vi piacciono gli animali, avete cani o gatti?
Amiamo tutti gli animali ma purtroppo a parte Potty il cane mascotte dei TOOT di proprietà di Maurizio, i TOOT non hanno animali, almeno non per ora.

Cosa fate nelle vostre giornate per aiutare l’ambiente? 
Siamo molto attenti allo spreco energetico, non lasciamo lampadine accese in giro, tutti a casa differenziamo i rifiuti ma soprattutto non lasciamo mai niente nei piatti! Eheh… Ah! Abbiamo un batterista a pedali, che sarei io, (ride, ndr) che è anche Ingegnere Ambiente e Territorio! Più Green di lui…

Che cosa associate istintivamente alla parola green?
In realta, fino ad Error404 i nostri precedenti lavori hanno sempre avuto il verde come colore portante, quindi in un certo senso siamo stati da sempre colorati di green. Seriamente parlando, il significato del verde è quello della speranza, speranza in un mondo pulito e migliore, una cosa che ad oggi, soprattutto a roma sarebbe ben accetta, vedendo tutta la roba che c’è in strada in ogni quartiere della città.

Qual è la cosa di voi che vi piace di più e riciclereste e quale invece quella che buttereste via? 
Riclerei sicuramente la R moscia del Flux, perché è bella e suadente e tutti dovrebbero averne una. Butteremmo un sacco di cose, ma solo per ricrearne di nuove, almeno non si spreca niente.