Home C'era una volta Un proiettile vagante per Pinetop Smith

Un proiettile vagante per Pinetop Smith

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Il 14 marzo 1929 nella Masonic Hall di Chicago, nell’Illinois, scoppia una delle solite risse. Non è una novità per un locale frequentato da grandi e piccoli protagonisti del microcosmo criminale della città.

Un copione che si ripete con un finale drammatico

A parole considerata una sorta di “zona franca”, la Masonic Hall diventa il luogo dove le tensioni finiscono per alimentare confronti tra bande che, a volte, si concludono tragicamente. Il copione del 14 marzo 1929 è il solito. Qualche parola di troppo dà il via a una scazzottata dove chi soccombe estrae la pistola e spara, più per paura che per uccidere. In genere dopo i primi colpi arriva la polizia e tutto finisce. È una sorta di gioco delle parti quello che si svolge nelle notti agitate della Masonic Hall. Quel 14 marzo, però, arrivata la polizia, dissoltisi i fumi delle esplosioni, si scopre che qualcuno ci ha lasciato la pelle. Il pianista giace riverso dietro al suo strumento colpito da un proiettile vagante sparato da chissà chi. Finisce così a ventiquattro anni la vita del pianista e cantante Pinetop Smith, all’anagrafe Clarence Smith, divenuto famoso per aver inciso il primo disco di boogie woogie.

L’inventore del boogie woogie

Nato a Troy, in Alabama, Pinetop inizia a suonare da bambino accompagnando in giro per gli stati del sud degli Stati Uniti i gruppi vaudeville, in particolare il famosissimo duo Butterbeans & Susie. Quando, all’inizio degli anni Venti, arriva a Chicago è ancora un adolescente. La città sulle coste del Lago Michigan ricca di locali e di spazi dove poter suonare lo affascina al punto da fargli decidere di non muoversi più. Qui scopre anche una nuova musica, ritmata e gioiosa, capace di far ballare anche i sassi. È il boogie woogie: ritmo nero e melodia bianca. Ben presto trova modo di farsi apprezzare come uno dei migliori pianisti di questo stile per la sobria regolarità delle sue figure di basso e per l’agile varietà delle sue linee melodiche. Nel 1928 ha l’onore di essere il primo ad incidere un disco di boogie woogie registrando per la Vocalion il brano “Pinetop’s boogie woogie”, ma la situazione lo imbarazza. Quando viene presentato come “inventore del boogie woogie” si schernisce. «Sono uno tra i tanti che si divertono a suonarlo» è la sua risposta. Divenuto uno dei protagonisti principali degli house parties di Chicago influenza pianisti destinati a lasciare un segno nella storia musicale della città come Jimmy Yancey, Albert Ammons e Meade Lux Lewis. La sua fine prematura ne interrompe l’evoluzione e lo consegna alla leggenda.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".