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A Taranto il museo sostenibile

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Museo Archeologico Nazionale di Taranto sostenibile

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTa) è ambientalmente “sostenibile“; grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Ambiente infatti la sede museale degli “Ori di Taranto”, l’eccezionale raccolta di reperti orafi di età classica, è oggetto di imponenti lavori per la riduzione dei consumi e il miglioramento delle prestazioni energetiche nei sistemi elettrici e termici della struttura.

A Taranto il museo sostenibile

Gli interventi sono stati attuati grazie alle risorse comunitarie disponibili nell’ambito del Programma Operativo Interregionale “Risparmio energetico ed energie rinnovabili” 2007-2013, in esecuzione all’Accordo di programma raggiunto, il 10 maggio 2010, con il ministero per i beni e le attività culturali – direzione generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale. Un’opera che costerà circa 1.261.000 euro, finanziati dal ministero dell’ambiente.

Il museo nazionale archeologico di Taranto è fra i più importanti d’Italia e fu istituito nel 1887. Occupa fin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini, costruito a metà del XVIII secolo e, in seguito ad interventi di ingrandimento a metà del XX secolo, l’adiacente corpo settentrionale dell’Ala Ceschi. A partire dal 1998 sono iniziati i lavori di ristrutturazione che hanno portato alla parziale riapertura al pubblico del Museo, avvenuta il 21 dicembre 2007. Attualmente è visitabile il primo piano che ospita le collezioni greche, romane e apule, tra cui alcuni degli ori che hanno reso celebre il Museo in tutto il mondo.