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Acqua pubblica, il PD mette mano ai risultati del referendum

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acqua pubblica

L’avvertimento arriva da M5s e Sel che denunciano: “Il Pd ‘vuole affossare il referendum del 2011 privatizzando l’acqua pubblica“. I parlamentari della maggioranza smentiscono e sostengono che, la discussione sull’argomento, vuole essere “solo una garanzia dell’uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica”.

Acqua pubblica, il PD mette mano ai risultati del referendum

La discussione sull’acqua pubblica, che si sta facendo alla Commissione Ambiente della Camera, verte sull’esame del disegno di legge di iniziativa popolare che risale al 2007.  Il cuore del ddl è l’articolo 6, il quale affida il servizio idrico solo a enti di diritto pubblico pienamente controllati dallo Stato (niente Spa pubblico-privato).

Il polverone che si sta alzando sull’argomento riguarda l’esistenza di due emendamenti, uno a firma Enrico Borghi e l’altro Piergiorgio Carrescia (entrambi deputati Pd), che chiedono di sopprimere l’articolo 6, aprendo di fatto al mercato privato, la gestione dell’acqua pubblica.

I deputati di Sinistra Italiana ,Serena Pellegrino e Filiberto Zaratti, denunciano: “L’arroganza della maggioranza è senza confini. In Commissione Ambiente hanno stravolto a colpi di emendamenti la legge SI-M5S che avrebbe finalmente allineato la normativa italiana a quanto deciso dai cittadini con il referendum sull’acqua pubblica. Non si può subire inerti questo atteggiamento offensivo non solo per chi ha firmato e difeso questa legge ma, soprattutto, di milioni di elettori che hanno votato al referendum”.

Sul blog del M5s si sottolinea :”Il Pd vuole affossare la legge popolare sull’acqua pubblica e calpestare la volontà di 27 milioni di italiani”. Il deputato del Pd Borghi, dicono i 5 Stelle, “ha presentato un emendamento che cancella l’articolo che prevede che la gestione dell’acqua sia pubblica e che le infrastrutture dei servizi idrici siano pubbliche”.

Da un tweet di Matteo Renzi (3 giugno 2011): “Referendum. Vado a votare e dico sì all’acqua pubblica…”

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Chiara Braga, responsabile ambiente del Pd, difende i lavori sul ddl: ”Non c’è nessuna privatizzazione, ne’ svendita di un bene comune. Alla demagogia dei 5 stelle replichiamo con risposte chiare e trasparenti ai cittadini. L’acqua è un diritto umano universale e il nostro interesse è che sia garantito un servizio di qualità per tutti gli italiani; che ci sia un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica; che venga data stabilità al settore e che siano create le condizioni perché si facciano gli investimenti necessari”.

Occhi aperti!

 

 

 

Fonte: Ansa