Home C'era una volta Al Gandee, il trombone degli Wolverines

Al Gandee, il trombone degli Wolverines

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Il 3 giugno 1944 in un incidente automobilistico muore il trombonista Al Gandee, Nato a Cincinnati, in Ohio, nel 1900 ha fatto parte dei famosi Wolverines di Bix Beiderbecke nel 1924.

Favorito da un rifiuto

L’ingresso di Al Gandee nella celebre band nasce dal rifiuto da parte del bassosassofonista e tubista del gruppo, Ole Vangsness, di lasciare Chicago per Cincinnati, dove l’orchestra era stata scritturata. Il suo inserimento in organico nasce un po’ alla necessità di rimpiazzare provvisoriamente l’assente (in attesa, cioè, dell’arrivo di Min Leibrook chiamato a sostituirlo), e molto alle insistenze dei gestori del locale (la Doyle’s Dancing Academy), che gradivano la presenza di un trombone in formazione. Strumentista dalle oneste prestazioni, dà buona prova di sé conferendo ai Wolverines un nuovo spessore e consente inoltre a Bix Beiderbecke di suonare una volta tanto con una front line interamente dixieland.

L’unico trombone

Nella storia è stato l’unico trombonista degli Wolverines, se si esclude una fugace apparizione di Georg Brunis come musicista ospite in una seduta di registrazione. Con loro incide anche tre brani per l’etichetta Gennett. Quando gli Wolverines, allettati da un ricco contratto, abbandonano la Doyle’s Dancing Academy per raggiungere l’Athletic Club di Indianapolis, preferisce restare a Cincinnati a gestire una sua fabbrichetta di prodotti lattiero-caseari. Continua tuttavia a suonare nei ritagli di tempo in sale di spettacolo locali, con la Dave Piet’s Orchestra.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".