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Balene, perché si arenano?

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“Ho visto le balene esplodere”. Christophers Herb, portavoce per l’ambiente della Nuova Zelanda, commenta la scena con i denti stretti. Sulla spiaggia di Farewell Spit si vede quel che resta di questi splendidi globicefali in avanzato stato di decomposizione. Sono ormai trecento le carcasse di questi animali marini e alcuni, è la triste realtà, stanno esplodendo. Il rischio sanitario è altissimo e l’unica sfida ora, purtroppo, è riuscire nel modo più veloce possibile a sgomberare la spiaggia dalle povere balene rimaste arenate.

Balene, a Farewell Spit stanno… esplodendo

E dire che l’opera dei volontari è stata a dir poco egregia: in centinaia tra semplici cittadini e ambientalisti si sono messi all’opera giorno e notte e sono riusciti comunque a disincagliare circa 250 cetacei. Purtroppo tra venerdì e sabato sulla spiaggia di Farewell Spit si sono arenate ben 666 balene e un primo gruppo di 415 è morto.

Balene arenate, lo spiaggiamento resta un mistero

Farewell Spit si trova a 150 chilometri a nord-ovest della località turistica di Nelson ed ha una tristissima nomea. Sono stati registrati almeno nove spiaggiamenti di capidogli in questi ultimini dieci anni e le ragioni dello spiaggiamento restano un mistero.

Sullo spiaggiamento si sa davvero abbastanza poco, confermano gli scienziati. Ci sono solo alcune possibili spiegazioni. Secondo Vacchi dell’Istituto di Scienze Marine del CNR anche il comportamento e le forti relazioni che si instaurano tra alcune specie sarebbero alla base di questo problema. In pratica: se alcuni animali sono affetti da malattie e si spingono verso le coste, proprio il comportamento gregario di una specie come quella delle balene spingerebbe tutti gli altri membri del gruppo a fare lo stesso. In pratica a seguire gli animali feriti.

Ma non basta.  Le balene si arenano da millenni. E altri, come i ricercatori dell’università della Tasmania, sostengono che le cause sono da attribuire a fattori naturali ed ambientali come per esempio: il brutto tempo, la debolezza, le infezioni, la caccia troppo in prossimità della costa, o persino gli errori di navigazione.

Un’altra prova che anche il comportamento umano agisce su questi cetacei è dato dai sonar. Proprio i sonar provocherebbero gli spiaggiamenti: in alcuni casi, infatti, le balene si sono arenate subito dopo che un sonar militare era stato utilizzato nella zona. Altri ricercatori, dopo aver effettuato delle autopsie sulle balene arenate, hanno rinvenuto delle ferite interne negli animali causate proprio dai sonar. Cosa che non accade nelle balene arenatesi per cause naturali che, di solito, a seguito di autopsie non hanno evidenziato delle anomalie interne prima dello spiaggiamento.

I sonar del resto a bassa frequenza utilizzati per individuare i sottomarini emettono i suoni più forti mai uditi nel mare. Con una intensità di 240 dB, essi provocano la morte di balene e delfini e lo spiaggiamento di massa nelle aree dove vengono utilizzati.

Ed una di queste aree è proprio Farewell Spit che, oggi, è diventato il cimitero delle balene.