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Cervara in Festa e un film inedito su Rosanera

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I figuranti

Sabato 16 e domenica 17 settembre 2023 a Cervara, il più bel “balcone sulla Valle dell’Aniene” un film inedito sulla mitica modella Rosanera del celebre pittore accademico Ernest Hébert, poi ancora musica, mostre, presentazione di libri ed un itinerario storico/gastronomico.

Segnaliamo che alle ore 17,50 – presso gli Archi Santi (Sagrato della Chiesa) dopo la presentazione delle manifestazioni da parte del Sindaco Adriano Alivernini e di Maria Antonietta Orlandi Consigliere delegato alla Cultura e Turismo – lo scrittore Gianni Andrei introdurrà gli eventi artistico-culturali tra i quali alle ore 19,00 l’anteprima assoluta del film cortometraggio Rosanera del Maestro e Sceneggiatore Antonio Proietti, Regia di Gianluca Filippi, preceduta alle ore 18,40 dalla mostra delle foto del backstage dell’artista Valter Sambucini.

Il nome Cervara è di origine latina, ovvero Mons Cervarius (Nibby) ed il paese ivi fondato era Cervaria, cioè luogo dei cervi. Questa è montagna, bastioni potenti di calcare, un tempo abitata dagli Equi, di cui gli stessi romani hanno riconosciuto la fierezza. E’ la frontiera dei Monti Simbruini, territorio di Parco regionale, altipiani di pietre, pascoli, faggete, mille e più metri di quota a 70 km da Roma: Il paese più alto del Lazio.

Questa era terra di pastori: si viveva di pastorizia, mucche e pecore. Nelle praterie oltre i 1000 metri si seminava il grano vernino. Più in basso si coltivavano lenticchie. Si faticava, ma non era un’economia di sopravvivenza. Erano montanari che non soffrivano la fame, ma di gamba buona e passo svelto per salire e scendere le innumerevoli gradinate in vicoli aggrovigliati come una spirale.

Ernest Hebert Le cervarole Le donne di Cervara di Roma stati romani 1859.

Cervara è anche conosciuto come il Borgo degli artisti per via delle sculture, murales, mosaici che ne arricchiscono vicoli e scalinate rendendolo un luogo unico al mondo. Generazioni di “pitturi” – artisti e acquarellisti austriaci, francesi, olandesi, perfino americani – dalla fine del ‘700 a tutto l’800 hanno risalito questi sentieri pur di farsi rapire da questi paesaggi. Cervara è anche detto un paese anfiteatro poiché le case sono come gradinate aggrappate al calcare di una rocca che punta verso il cielo, e tra gli altri artisti anche Raphael Alberti ha lasciato un suo messaggio sulla roccia: – “Cervara vive sola, scolpita in cima a una montagna di pietra. E’ una scultura nel cielo che al cielo volerebbe se l’aria non la sostenesse”.

Tra Cervara e l’arte è quindi sempre esistito un naturale inscindibile legame, gli artisti che, da sempre si sono recati sin quassù hanno portato in tutto il mondo a Cervara. Così è divenuto luogo di incontro di culture diverse (italiana, europea, orientale) un laboratorio, un’opera sperimentale senza fine, che continuerà una narrazione con nuovi elementi, con nuovi artisti e nuovi paesi. Anche ceramisti di fama hanno decorato le targhe stradali e quelle degli uffici pubblici. I poeti inoltre, complice una piccola Pro-loco e un Comune attento, da vent’anni a questa parte hanno scritto su Cervara: non c’è infatti passaggio, non c’è angolo di casa, spigolo di vicolo dove non siano stati incisi su un muro una poesia, un inno al paese, un verso.

Sulla Rocca della fortezza medievale ci sono ancora le forme che l’artista Vincenzo Bianchi realizzò con i suoi allievi dell’Accademia d’Arte di Firenze. Infine il musicista Ennio Morricone, cittadino onorario di Cervara, ha lasciato scritte su una pietra, le note di un’allegra passacaglia, antica danza popolare spagnola. Ennio Morricone ha infatti composto musiche inedite dal titolo “Notturno per Cervara” e “Passacaglia per Cervara” nel 1998, dirette da Andrea Morricone con Roma Sinfonietta a Cervara il 2 luglio 1998.

Preme sottolineare inoltre essere assai lusinghiero e prestigioso per il paese che su tutte le guide turistiche, Cervara di Roma e Morse formino un binomio inscindibile. Si tratta di quel Samuel Finley Breese Morse, morto il 2 aprile 1872, poco prima di compiere ottantun anni, il creatore del sistema telegrafico basato su punti e linee noto in tutto il mondo e in seguito utilizzato in molteplici ambiti; dalla comunicazione in tempo di guerra al tono dei messaggi sms sui nostri cellulari. Ebbene Samuel Morse artista e scienziato, nel suo Diario romano conservato presso la Biblioteca del Congresso di Washington, scriveva di Cervara:

“… il paesaggio è grandioso, passato un querceto, appare Cervara dove arriviamo per un sentiero di capre. Nessuna carrozza ci passerebbe mai … C’è qualcosa di stranamente maestoso nella calma di un posto come questo. Vi regnava per lo più un silenzio perfetto (…)”.

Ariela La Stella interpreta Rosa Nera

Quest’anno le manifestazioni che vantano il contributo della Regio Lazio, sono dedicate ad Antoine Auguste Ernest Hébert, nato il 3 novembre 1817 a Grenoble da un’agiata famiglia di un notaio, cugino di Stendhal. Pittore geniale, realizzò molti ritratti e costruì gran parte della sua opera, definita “tra romanticismo e simbolismo”, attingendo ai ricordi dei suoi soggiorni italiani. Un notevole personaggio Ernest Hébert che fu direttore dell’Académie de France a Roma dal 1867 al 1872; dal 1882 al 1885 fu professore all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi e ancora direttore dell’Accademia di Francia a Roma dal 1885 al 1890. Pittore di successo, ricercato dalla mondanità e dalla stessa famiglia imperiale, ma con un rapporto umano e privilegiato con l’Italia ed in particolare con Cervara. Ma parlare di Ernest Hébert a Cervara significa cercare di approfondire la figura misteriosa e fascinosa di una delle più celebri modelle dell’intera Valle dell’Aniene: Rosanera.

L’Artista arrivò a Cervara quando aveva 39 anni e qui visse dall’ottobre 1856 al maggio 1858. A Parigi Hébert aveva sentito che la sua pittura aveva bisogno di nuove energie, nuovi stimoli e decise quindi di tornare in Italia per ritrovare quella ispirazione iniziale che gli aveva dato il successo. A Roma gli avevano parlato di un paese impervio ed arroccato dell’alta Valle dell’Aniene. Decise allora di partire per Subiaco, così si incamminò per un sentiero infinito che tra rocce ed anfratti lo portava a Cervara ed al suo arrivo venne subito colpito dalla visione di un Arco di accesso al paese da dove passano le donne per andare ad attingere l’acqua alla fonte di “Monestrigliu”.

Trovò così casa nel paese e cominciò a vivere la vita semplice, rude ed austera dei paesani, colpito particolarmente dalle ragazze che andavano a prendere l’acqua, trasportando sul capo una conca di rame, vestite nei loro costumi tradizionali. Qui realizzò i dipinti divenuti famosi – “Rosanera alla fontana”, in due versioni, “Le pic de Cervara”, “Una rue a’ Cervara”, “Porteuse d’eau de Cervara” e il celeberrimo “Les Cérvaroles” che esporrà al Salon di Parigi con notevoli apprezzamenti della critica tanto da essere premiati; ora è esposto a Parigi al Museo d’Orsay.

Sibilla Proietti Rosa Nera bambina e Antonietta Orlandi La madre

Tra le donne che osservava quotidianamente, una in particolare s’impose alla sua attenzione: la chiamavano Rosanera, ma era isolata e ripudiata da tutto il paese essendo considerata una donna di facili costumi; aveva infatti partorito un figlio illegittimo. Non si sa come Hébert l’abbia convinta a fargli da modella, superando pregiudizi e ritrosie della stessa ragazza, poi anche a trasferirsi in Francia con lui, dove sarebbe divenuta una modella di importanza nazionale, posando anche per altri pittori. Probabilmente fu l’ostilità dei paesani e le precarie condizioni economiche nelle quali versava, la voglia di avventura e soprattutto quella scintilla che sfociò in una travolgente storia d’amore. Fu così che il personaggio di Rosanera divenne una leggenda che affonda tuttora le radici nel mistero.

Tutto questo ed altro è rappresentato con grande emozione di attori e figuranti, in questo cortometraggio dal titolo ROSA NERA, IL VIAGGIO DELL’ARTISTA – con la partecipazione di Maria Antonietta Orlandi, Sibilla Proietti; soggetto e sceneggiatura di Antonio Proietti, regia di Gianluca Filippi – realizzato in questa calda estate e per la prima volta proiettato di fronte ad un folto pubblico.

Il fotografo Valter Sambucini ha seguito i lavori e realizzato diverse foto documentarie, tra cui quelle dell’articolo.

 

FESTA DEGLI ARTISTI – CERVARA

SABATO 16 – 9 – 2023

Ore 10,00 – Visite guidate al paese e al Museo Transumanti e pitturi
Mostra documentaristica al museo: dipinti, disegni e foto del back stage realizzati per il film Rosa Nera

Ore 11,00 – Concerto del gruppo Gift Geo Economic Orchestra – P.zza Umberto I

Ore 12,00 – 17,00 – Osservazioni solari con telescopio a cura dell’Ass. Astris – Rocca medievale

Ore 17,30 – Apertura lavori da parte del Sindaco Adriano Alivernini e di Maria Antonietta Orlandi, Consigliere delegato alla Cultura e Turismo presso gli Archi Santi (sagrato della Chiesa)

Ore 17,50 –Gianni Andrei (chairman): introduzione all’evento artistico-culturale

Ore 18,00 – Presentazione del volume Il costume tradizionale di Cervara di Emanuele Quadrozzi e altri e conversazioni con gli autori

Ore 18,30 – Proiezione video sulla valorizzazione del costume di Paolo Sbraga

Ore 18,40 – Proiezione delle foto del backstage del fotografo d’arte Valter Sambucini

Ore 19,00 – Anteprima assoluta del film cortometraggio Rosa Nera del Maestro Antonio Proietti, regia Gianluca Filippi

Ore 20,00 – Musiche scelte del Maestro Ennio Morricone cantate della Soprano Annalisa Quaresima, al pianoforte il Maestro Alessandro Enea

 

DOMENICA 17/ 9/ 2023 – XXII SAGRA DEL TARTUFO

Ore 10,00 – Visite guidate al paese e al Museo Transumanti e Pitturi
Lungo le vie del paese esposizioni foto di Antonio Timperi, curatore Mirko Koepke

Ore 11,00 – Arrivo Gruppo musicale Stret Band Smilf – P.zza Umberto I

Ore 12,00 – Apertura stand enograstronomici  – P.zza S. Emidio [Ore 10,00 : Apertura Cassa]

Ore 10 – Mostra documentaristica al museo: dipinti, disegni, foto del back stage e cortometraggio realizzati per il film Rosa Nera e video sulla valorizzazione del costume di Cervara

Ore 12,00 – Osservazioni solari con telescopio a cura dell’Ass. Astris –  Rocca medievale

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -