Un vero attacco terroristico alla libertà di informazione – e non solo – è quello avvenuto a Parigi, sotto shock per la strage compiuta al giornale satirico Charlie Hebdo. Due assalitori sono entrati nel settimanale uccidendo 12 giornalisti e ferendone gravemente altri 5. Nel blitz in piena regola sono rimasti uccisi il direttore e vignettista Charb e altri tre noti vignettisti del settimanale satirico: Cabu, Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous. Tra le vittime anche due agenti di polizia. Una strage.
I sopravvissuti, in preda al panico, sono riusciti a trarsi in salvo solo fuggendo sui tetti. Alcuni sono riusciti a girare con i cellulari delle immagini che ritraggono gli assalitori mentre sparano ed uccidono con freddezza anche un poliziotto sopraggiunto sul luogo dell’attentato.
“Parlavano perfettamente francese”, questo quanto dichiarato alla stampa dal vignettista Coco, presente all’attacco. “Hanno rivendicato di essere di al Qaida” ha aggiunto il giornalista.
Il settimanale era stato già preso di mira dagli integralisti islamici per le vignette su Maometto e, proprio oggi, in copertina aveva pubblicato una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi “Sottomissione”, che racconta l’arrivo al potere in Francia di un presidente islamico.
Circa un’ora prima dell’attacco, sul profilo twitter del giornale è apparsa una vignetta caricaturale del leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi con gli auguri per il nuovo anno.