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Colombia, insetti per combattere le piantagioni di cocaina

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insetti nelle piantagioni di cocaina

La Colombia pensa ad un nuovo modo di distruggere le coltivazioni di cocaina e valuta un esercito di insetti che, deponendo  le loro uova tra le foglie, ridurrebbero le piantagioni in poltiglia, cibandosene.

Colombia, insetti per combattere le piantagioni di cocaina

Una delle armi usate dal governo Colombiano nella lotta alla produzione di cocaina, era quello di distruggere le coltivazioni irrorando dal cielo litri di erbicida a base di glifosato, ingrediente principale del famoso Roundup della Monsanto.

Juan Manuel Santos, presidente del paese, ha però recentemente annunciato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara l’erbicida troppo pericoloso per la salute, collegandolo ad aborti spontanei, problemi di pelle e cancro e che quindi, la pratica di cospargere erbicida per distruggere i campi di cocaina è da ritenersi estremamente pericolosa.

Inizialmente questa notizia è stata presa dai ribelli colombiani, come un miracolo inaspettato: essi infatti proteggono le piantagioni con gruppi armati, il che rende impossibile lo sradicamento manuale da terra.

A partire dalla decisione di bandire l’erbicida, il governo Colombiano si è messo alla ricerca di modi alternativi per distruggere le coltivazioni, prendendo in considerazione anche l’idea di impiegare insetti, in particolare falene divoratrici di foglie di coca, che distruggerebbero i raccolti.

E’ già qualche anno ormai che molti scienziati hanno proposto l’idea di utilizzare una particolare falena, perfetta per fare il lavoro sporco, che si chiama Eloria Noyesi, detta anche “el gringo” dalla gente del posto, divoratrice di fogliame di coca.

Le Falene contro la coca: Una soluzione o un rischio?

Il programma del governo colombiano dovrebbe includere l’allevamento migliaia di falene in un laboratorio per poi rilasciarle nelle giungle dove i gruppi di guerriglieri coltivano il loro tesoro, ma nei confronti di questa alternativa, cresce inevitabilmente il fronte del NO.

Utilizzare insetti al posto dei prodotti chimici è una soluzione che sembrerebbe quasi miracolosa e funzionerebbe magnificamente, ma oggi sappiamo anche che qualsiasi intervento forzato sulla natura da parte dell’uomo potrebbe avere conseguenze indesiderate.

Alberto Gomez, presidente della Rete Nazionale di finanziamento ai giardini botanici, da parte sua sostiene che le falene andranno certamente a cercare le piante di coca dove deporre le loro uova e spazzeranno via le piante senza ombra di dubbio.

Gonzalo Andrade, studioso di farfalle presso l’Università Nazionale di Bogotà sostiene però che, delle cinque specie di coltivazioni di coca della Colombia, solo una o due sono utilizzate dai guerriglieri per produrre cocaina:”Se la falena mangia, come è possibile, altre specie di coca, potrebbe distruggere le coltivazioni legali utilizzate dalle comunità indigene a fini tradizionali“.

Ricardo Vargas, direttore del gruppo ambientalista andino “Azione” aggiunge inoltre che, scatenare una vasta popolazione di falene nella zona, potrebbe nuocere gravemente all’ecosistema locale. “Azionando un piano di questa portata, la possibilità di fare un danno ecologico è molto alto e molto pericoloso”.

In più, se i ribelli decidessero di combattere le falene con degli insetticidi, potrebbe nascere tutta una nuova generazione di potenziali problemi per la salute dell’uomo e del pianeta

Fonte: TreeHugger.com