Home C'era una volta Con la WSM nasce il mito di Nashville

Con la WSM nasce il mito di Nashville

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Il 28 novembre 1925 al quinto piano dell’edificio all’incrocio fra la 7th Avenue e Union Street di Nashville inizia le sue emissioni la WSM, la prima stazione radiofonica della città.

Roy Acuff

Nessuno può immaginare che quel giorno sia l’inizio il mito di Nashville e del country sudista. Proprio il suo programma di punta “Grand Ole Opry” diventa l’intrattenimento musicale per antonomasia del Sud degli Stati Uniti, conservatore e razzista, e nel decennio successivo cominci ad attirare nella cittadina un numero sempre maggiore di musicisti country. Fra le prime star della radio c’è Roy Acuff, un tipetto vispo che si esibisce accompagnato da una string band in perfetto stile mountain che vende una trentina di milioni di dischi con brani come Precious Jewel o Wreck on the highway, una delle prime canzoni dedicate a un viaggio automobilistico. Acuff, che può essere considerato il primo vero personaggio del country di Nashville, nel 1942 fonda, insieme a Fred Rose, la prima società di autori di canzoni country, segnando una tappa importante nella crescita del business musicale di Nashville.

La capitale del country

Nel frattempo il “Grand Ole Opry” è ormai diventato un programma fisso rilanciato dalle emittenti radiofoniche a diffusione nazionale e si è trasferito al Ryman Auditorium, una chiesa cattolica sconsacrata che resterà la sua sede per oltre trent’anni. Nashville è ormai l’indiscussa capitale del country. A partire dagli anni Cinquanta, quando nasce la Country Music Disc Jockey’s Association, l’intera economia della città si regge sulla musica grazie a decine di etichette discografiche, edizioni musicali, agenzie d’artisti, tutti rigorosamente country.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".