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Dailygreen e Cai: Attenzione ai PFC nei prodotti outdoor italiani

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pfc greenpeace

Contemporaneamente alle analisi e agli studi effettuati da Greenpeace sui prodotti dei maggiori brand internazionali di abbigliamento per l’Outdoor, il Club Alpino Italiano di Roma e la redazione di DailyGreen hanno richiesto ai maggiori produttori italiani se fossero al corrente del problema PFC e se avessero adottato qualche tipo di politica PFC Free per i loro prodotti.

I PFC nei prodotti Outdoor Italiani

Nel 2011 l’associazione ambientalista GreenPeace iniziò ufficialmente la lotta contro i PFC, sostanze tossiche rinvenute persino nei paradisi naturali e rilasciate nell’ambiente da capi di abbigliamento, calzature ed accessori Outdoor.

Fu inaugurata così la campagna DETOX, liberi da sostanze tossiche e furono interpellati i grandi brand internazionali. Iniziarono quindi le ricerche e le analisi dei prodotti in questione per trovare le prove della presenza, sui capi, dei PFC responsabili  dell’alterazione del sistema ormonale e riproduttivo dell’uomo al quale arrivano direttamente dalla catena alimentare. Molte di queste sostanze tossiche non si degradano facilmente e vanno ad accumularsi negli organismi viventi, piante ed animali, arrivando facilmente fino all’uomo.

Leggi COSA SONO I PFC

tracce nascoste nellìoutdoor pfc

Greenpeace ha recentemente comunicato i dati relativi alle analisi dopo avere analizzato 40 prodotti e trovato PFC non solo nell’abbigliamento, ma anche nelle calzature, zaini, corde, sacchi a pelo e perfino tende.

Marchi come The North Face, Patagonia, Mammut, Salewa e Columbia continuano a usare PFC per impermeabilizzare i loro prodotti nonostante si dichiarino, a parole, amanti della natura. Qui Il rapporto “Tracce nascoste nell’outdoor” di Greenpeace 

CAI Club Alpino Italiano di Roma e Dailygreen insieme per fare luce sull’uso dei PFC nei marchi Outdoor Italiani

CAIDAILYGREEN
Il Club Alpino Italiano di Roma e la redazione di DailyGreen hanno contattato via email i maggiori produttori italiani di abbigliamento outdoor, chiedendo se fossero al corrente del problema PFC e se avessero avviato qualche tipo di politica “PFC Free” per i loro prodotti.

Sono stati interpellate 14 aziende: AKU, ANDE, CAMP, COLVET, DOLOMITE, SPORTFUL, FERRINO, GARMONT, GREAT ESCAPES, LA SPORTIVA, MONTURA, SALEWA, SCARPA, TECNICA.

Le uniche a rispondere sono state AKU, CAMP, LA SPORTIVA e SALEWA.

Qui le risposte via mail

  • CAI Roma e DailyGreen  hanno interpellato anche Decathlon Italia che non ha fornito però alcuna risposta.

E’ importante precisare che per alcuni tipi di prodotti (giacche e scarponi principalmente) la membrana in Goretex utilizzata dalla maggior parte dei marchi nel mondo è prodotta dal marchio GORE che perciò ha diretta responsabilità sui PFC utilizzati per l’impermeabilizzazione.

La W.L. Gore & Associates GmbH ha però adottato uno studio per ridurre drasticamente l’utilizzo di PFOA nei trattamenti DWR utilizzati per impermeabilizzare le membrane. Tale trattamento è stato già eliminato nelle calzature.

L’attenzione mostrata al problema PFC da molte aziende internazionali di abbigliamento, non solo outdoor,   è stato il frutto della pressione esercitata dai clienti che hanno chiesto esplicitamente  di adottare una politica “PFC free”. Trai primi a dare una risposta concreta troviamo alcuni marchi scandinavi. E’ auspicabile che si eserciti un uguale pressione da parte degli acquirenti italiani sui prodotti made in Italy.