Home C'era una volta Dan “Slamfoot” Minor, uno dei tromboni di Count Basie

Dan “Slamfoot” Minor, uno dei tromboni di Count Basie

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Il 10 agosto 1909 nasce a Dallas, in Texas il trombonista Dan Minor, soprannominato “Slamfoot” per il particolare entusiasmo con cui batteva il piede nelle sue esibizioni.

Gli inizi con i Blue Moon Chasers

Inizia a suonare il trombone nel 1926 proprio nella sua città natale in seno a vari gruppi locali, tra cui i Blue Moon Chasers. L’anno seguente ottiene il suo primo importante ingaggio nei Blue Devils di Walter Page con i quali registra i suoi primi dischi a Kansas City nel novembre del 1929. Negli anni immediatamente successivi viene scritturato dalle le orchestre di Ben Smith, Earl Dykes, Gene Coy e Lloyd Hunter, prima di aggregarsi, nel 1931, alla formazione di Alphonse Trent. L’anno successivo viene chiamato a far parte dell’orchestra di Benny Moten, con la quale prende parte alla storica seduta dì incisione del dicembre del 1932 nella quale sono stati incisi Moten Swing e Toby destinati a diventare due classici della Scuola di Kansas City.

La scrittura di Basie

Nel 1934 è un punto fisso dell’orchestra di Count Basie, che ha rilevato molti elementi provenienti appunto dalla formazione di Moten. Con Basie suona e incide per molti anni consecutivi senza peraltro avere molte occasioni per emergere come solista essendo ben presto chiuso per questo ruolo da Eddie Durham, Dickie Wells e Benny Morton. Lasciato Basie suona poi con Buddy Johnson, Cab Calloway, Mercer Ellington, Lucky Millinder e Willie Bryant, prendendo parte a molte altre sedute di incisione. A partire dall’inizio degli anni Cinquanta le sue apparizioni in pubblico si fanno sempre più rare, ma la sua attività, seppur discontinua, di free-lance prosegue per tutti gli anni Sessanta. Muore a New York l’11 aprile 1982.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".