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Degrado del suolo, la Fao lancia l’allarme

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Degrado del suolo

Circa il 33% del suolo è da moderatamente a fortemente degradato a causa dell’erosione, dell’esaurimento dei nutrienti, dell’acidificazione, della salinizzazione, della compattazione e dell’inquinamento chimico. La Fao lancia l’allarme.

E’ allarme degrado

Nel corso di un’assemblea plenaria durata tre giorni presso la FAO, sono stati approvati una serie di piani d’azione per salvaguardare le risorse del suolo che costituiscono la base della produzione agricola mondiale.

Migliorare la salute delle risorse e fermare il degrado del territorio, così da garantire alle generazioni future sufficienti quantità di cibo, acqua, energia e materie prime, si può soltanto attraverso una gestione sostenibile dei terreni e degli ecosistemi.

Maria Helena Semedo, Vice Direttrice Generale della FAO, ha affermato che, essendo il suolo la base per la produzione di cibo, foraggio, carburante e fibre, “Senza terreni in buona salute non possiamo sostenere la vita sul pianeta, e quando il suolo va perduto non può essere rinnovato nell’orizzonte temporale di una vita umana.

L’attuale tasso crescente di degrado minaccia la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. 

”Ecco perché l’adozione di Piani d’azione globale per usare i terreni in modo sostenibile e proteggerli è un risultato importante. Ma non possiamo fermarci qui.

Abbiamo bisogno di impegni da parte dei paesi e della società civile per trasformare il progetto in realtà. Ciò richiede volontà politica e investimenti per salvare le preziose risorse del suolo dalle quali dipendono i nostri sistemi di produzione alimentare”, ha aggiunto.

Suolo: facile da perdere, difficile da recuperare

L’area di terreni produttivi in tutto il mondo è limitata e affronta una crescente pressione da usi alternativi come la silvicoltura, i pascoli, l’urbanizzazione, oltre ad attività per la produzione di energia e l’estrazione di minerali.

I suoli rappresentano almeno un quarto della biodiversità globale, e svolgono un ruolo chiave nella fornitura di acqua pulita e nella resilienza contro inondazioni e siccità. Fondamentalmente, vita animale e vegetale dipendono dal riciclo primario dei nutrienti attraverso i processi del suolo.

La pressione demografica 

un altro nodo da sciogliere

Secondo la FAO, mentre alcune parti dell’Africa e del Sud-America offrono possibilità d’espansione nel settore agricolo, la popolazione mondiale, che si prevede supererà i 9 miliardi di persone per il 2050 con un conseguente aumento del 60% della domanda di cibo, foraggio e fibre – porrà una pressione ancora maggiore sulle risorse del territorio.

Circa il 33% del suolo è da moderatamente a fortemente degradato a causa dell’erosione, dell’esaurimento dei nutrienti, dell’acidificazione, della salinizzazione, della compattazione e dell’inquinamento chimico.

Il danno sui suoli che ne consegue influisce sui mezzi di sussistenza, sui servizi eco-sistemici, sulla sicurezza alimentare e sul benessere umano. 

I suoli sono colpiti dal cambiamento climatico ma anche vi contribuiscono. Ad esempio, la gestione sostenibile delle risorse del suolo può avere un impatto positivo sul cambiamento climatico attraverso il sequestro del carbonio e una riduzione delle emissioni di gas serra, ed anche mitigando i processi di desertificazione.

Invertire la tendenza è necessario

Invertire la tendenza 

Il “Partenariato globale per i suoli”, che riunisce una vasta gamma di soggetti governativi e non, sottolinea la crescente necessità per i governi di preservare i suoli e fare gli investimenti necessari.

Il Partenariato – conferma una nota della Fao – ha deciso di istituire programmi globali per la promozione di una gestione sostenibile dei suoli, per la loro conservazione e per il loro risanamento. Gli interventi dovranno essere basati sull’utilizzo di tecnologie adeguate e di politiche sostenibili e inclusive che coinvolgano direttamente le comunità locali.

Priorità: la gestione della terra

In particolare, vi è la necessità di dare priorità alla tutela e alla gestione dei terreni ricchi di carbonio organico, in particolare le torbiere e le zone di permafrost. 

Sarà istituito un sistema globale d’informazione, per misurare i progressi compiuti e lo stato delle risorse. In considerazione dell’importanza che hanno la sensibilizzazione, l’informazione e la divulgazione, sarà anche istituito un programma speciale per lo sviluppo delle capacità.

Inoltre il 5 dicembre 2015 sarà lanciato il primo rapporto mai fatto sullo Stato delle risorse dei suoli del mondo. L’ONU ha infatti dichiarato il 5 dicembre Giornata mondiale del suolo e il 2015 l’Anno Internazionale dei Suoli.