Home C'era una volta Elvis, ribelle ma non troppo, giura fedeltà agli USA

Elvis, ribelle ma non troppo, giura fedeltà agli USA

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Il 24 marzo 1958 Elvis Presley in divisa e sotto i flash di moltissimi fotografi presta giuramento di fedeltà alla nazione.

Un cambiamento sostanziale

Il cambiamento d’immagine del re del rock and roll è sostanziale. L’ex oltraggioso ribelle del rock si è presentato alla visita medica per prestare il servizio militare convinto dal suo manager, il leggendario “colonnello” Parker, che la scelta di prestare il servizio militare pur potendo evitarlo avrebbe rafforzato la sua posizione di buon americano e consolidato il suo successo di massa.

Un artista maturo e perbene

Terminato il periodo d’addestramento viene destinato alla base NATO di Bremerhaven, in Germania, dove conosce Priscilla Beaulieu, la figlia di un ufficiale americano, che qualche anno dopo diventa sua moglie. Con questa scelta Parker vuole cambiarne il personaggio sostituendo all’immagine del “re del rock and roll” quella di un artista ormai maturo e perbene. Terminato il servizio militare, infatti, il cantante comincerà a cimentarsi in un repertorio meno aggressivo, dove prevarranno ballate melodiche e brani standard riarrangiati con una modesta accentuazione ritmica.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".