Home C'era una volta Emanuel Sayles, uno dei migliori banjoisti del jazz di New Orleans

Emanuel Sayles, uno dei migliori banjoisti del jazz di New Orleans

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Il 31 gennaio 1907 a Donaldsonville, in Louisiana, nasce il chitarrista Emanuel Sayles. uno dei più completi e originali banjoisti che il jazz di New Orleans abbia espresso.

Gli inizi al violino

Figlio del chitarrista George Sayles, Manuel inizia a studiare violino da ragazzo sotto la guida di Dave Perkins, passando successivamente al banjo e alla chitarra, strumenti che impara a suonare da autodidatta. Ottiene la suo prima importante scrittura a Pensacola, in Florida, dove si è trasferito per motivi di studio, con i Pensacola Jazzers, una buona formazione diretta dal trombettista Mack Thomas nel 1923. Rientrato a New Orleans si aggrega alla Tuxedo Orchestra di William Ridgley, nata a seguito della separazione tra Celestin e Ridgley e della conseguente scissione avvenuta in seno alla vecchia Original Tuxedo Orchestra. Nel 1928 entra a far parte della S.S. Capitol Orchestra di Fate Marable e l’anno successivo della orchestra di Lee Collins con la quale si esibisce regolarmente all’Astoria Ballroom, uno dei più eleganti cabaret di New Orleans, registrando anche vari dischi per la Victor

La scelta di insegnare

All’inizio degli anni Venti suona sui battelli fluviali a fianco di Armand Piron e di Sidney Desvignes prima di trasferirsi a Chicago nel corso del 1933, dove si trattiene per diversi anni lavorando sia alla testa di proprie formazioni sia sotto altri leaders tra cui John Lindsay. Sempre durante la sua permanenza a Chicago suona e incide anche con il gruppo di Roosevelt Sykes. Rientrato a New Orleans nel 1949 forma un suo trio con il quale si esibisce per alcuni anni al Paddock Lounge. Si aggrega quindi alle formazioni di Punch Miller, George Lewis e Sweet Emma Barrett. Nel 1965 si trasferisce a Chicago per suonare al Jazz Limited, uno dei club più prestigiosi della Windy City. Nel 1968 ritorna a New Orleans dove si esibisce regolarmente alla Preservation Hall a fianco dei più noti leaders. Negli anni successivi riduce la sua attività dedicandosi con successo all’insegnamento. Muore il 5 ottobre 1986.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".