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Fauna a rischio, in Europa è allarme

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La fauna europea è a rischio. Lo conferma l’ultimo studio della Royal Society for the Protection of Birds (RSPB), associazione britannica per la protezione degli uccelli, che in un rapporto pubblicato qualche tempo fa lancia l’allarme sugli effetti devastanti del cambiamento climatico.

La fauna selvatica europea è a rischio

Proprio questi effetti – si legge nel rapporto – sono già palesemente sotto gli occhi di tutti in modo visibile e tangibile.

“Il cambiamento climatico – scrive Martin Harper, direttore per la conservazione di RSPB – è la più grande minaccia a lungo termine per le persone e per la fauna selvatica  Ne stiamo già osservando gli impatti”.

Per la fauna la colpa del cambiamento climatico

E, purtroppo, sono chiarissimi i segnali che vengono lanciati a tutti i livelli, proprio in relazione ai cambiamenti climatici descritti molto bene dal rapporto britannico.

Ve ne sono moltissimi di allarmi anche in Europa. A cominciare chiaramente proprio dal clima: eventi estremi sempre più frequenti, più intensi, più dannosi, più preoccupanti. Primavere piovose, vento inarrestabile,  così come grandine, neve inattesa. Proprio questi, per esempio – spiegano ancora i ricercatori – possono provocare la morte in massa dei cormorani.

Fauna, è allarme per numerose specie

I cormorani sono una specie di uccello marino che, nel Regno Unito, ospita il 45% della popolazione nidificante mondiale. Entro il 2100, spiegano ancora, un terzo delle specie europee di bombi potrebbe invece perdere l’80% dell’habitat attuale. I bombi, come le api, raccolgono il nettare ed il polline per nutrire i loro piccoli e sono tra gli insetti impollinatori più importanti ed utili per l’uomo.

Dai cormorani ai bombi, l’estinzione è dietro le porte

A rischio, ancora, nel Mare del Nord, a causa dei mutamenti climatici che stanno alterando le condizioni marine, ci sono le popolazioni di plancton. E quando si parla di catena alimentare il rischio del cambiamento climatico è ancora più allarmante. Le fonti di cibo, per esempio, di cui si nutrono le anguille sono meno adatte per questa specie che, a sua volta, rappresentano la fonte alimentare preferita di gabbiani ed uccelli marini. Provocare un collasso del sistema significa incidere sulla sopravvivenza di diverse specie a cascata. E sono ancora tanti gli animali che hanno deciso di migrare, di spostarsi verso luoghi più adatti al loro habitat con il rischio di non trovarlo, con il conseguente effetto della propria estinzione. In conclusione: è vero allarme in Europa per la fauna selvatica.