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Fire! e Big Satan attesi a Firenze a febbraio

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Fire!

Tra le molte e interessanti proposte musicali di questo febbraio, ne scegliamo due che consigliamo vivamente ai nostri lettori: l’appuntamento in data unica italiana con i Fire! alla Sala Vanni di Firenze venerdì 16 e le tre date dei Big Satan il 22, 23 e 24 (rispettivamente alla Cantina Cenci di Tarzo, al Cinema Torresino di Padova e al Pinocchio Jazz, nuovamente a Firenze).

Fire! e Big Satan attesi a Firenze

Due trii, quindi, che hanno dedicato già da diversi anni il loro percorso musicale all’esplorazione e, forse senza esattamente volerlo, alla definizione stessa di quella terra di confine tra la Free Music di matrice jazzistica e l’avanguardia di derivazione Noise.

I Fire!, capitanati dal lavico sax baritono di Mats Gustafsson (impegnato in questa formazione anche al tenore e dietro Fender Rhodes e live electronics), hanno appena dato alle stampe il loro sesto album, “The Hands”, pubblicato dalla stessa Rune Grammofon che ha curato tutta la loro discografia a partire dal loro esordio nel 2009, come quella del loro mastodontico e travolgente spin-off, quella strabiliante Fire! Orchestra sempre sorretta dalla poderosa linea ritmica formata da Johan Berthling al basso e da Andreas Werliin alla batteria.

La discografia di entrambi gli ensemble è da raccomandarsi integralmente senza riserva alcuna. E con un particolare occhio di riguardo ai due lavori realizzati dal trio insieme a Jim O’Rourke (“Unrealesed?”, 2011) e a Oren Ambarchi (“In the Mouth/A Hand”, 2012).

 

Diverso invece il caso dei Big Satan, non perché i loro tre lavori (“I think they liked it Honey” del 1997, “Souls Saved Hear” del 2004 e il doppio “Live InCognito” del 2006) non meritino la medesima attenzione dei suddetti -anzi!- ma perché il trio guidato dal più geometrico sassofonista di Syracuse Tim Berne si presenta in tour un po’ a sorpresa dopo ben 12 anni dalla loro ultima uscita discografica e senza nessun album da promuovere. Al suo fianco, ovviamente, ci saranno i due compagni di avventura di sempre: il parigino Marc Ducret alla chitarra elettrica e il batterista Tom Rainey, californiano di nascita ma di stanza a New York da ormai quasi 40 anni.

Niente di più probabile, quindi, che il materiale raccolto durante questa felicissima “reunion” fornirà loro l’occasione di una nuova, e da tempo attesa, pubblicazione.

Due concerti a nostro avviso imprescindibili, quindi, e assolutamente fondamentali per chi ha fame di confrontarsi con quelle che riteniamo essere alcune delle vette più alte della ricerca musicale contemporanea.

E credetemi, ci vuole più coraggio a perderli che ad andarci.