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Gli squali martello a rischio estinzione

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squali martello a rischio

Gli squali martello sono un’altra specie a rischio estinzione. Ma, per la prima volta, è stato possibile tracciare tutti gli spostamenti di uno squalo martello. Questo grazie ai ricercatori del Centro Interdisciplinario de Ciencias Marinas messicano e della University of California.

Squali martello a rischio estinzione

Il giovane esemplare di squalo martello è stato monitorato mentre scendeva in mare aperto nel Golfo della California e, proprio inseguendelo, grazie ad un piccolo dispositivo elettronico inserito nelle pinne pelviche, è stato possibile raccogliere informazioni fondamentali per capire non solo le abitudini ma quel che è possibile fare per salvarli.

Il pericolo maggiore, per esempio, come nel Golfo di California (Messico) sono proprio le reti da pesca in cui spesso questi squali restano intrappolati. Si pensi che è stato stimato che oltre il 90% degli squali martello sono in forte diminuzione in ogni parte del mondo.

Il pericolo maggiore sono le reti da pesca

Gli esperimenti sono stati effettuati su tre esemplari di squali martello. Solo uno di essi, dopo dieci mesi, è stato catturato (e poi rilasciato) per poi monitorare il suo viaggio lungo oltre 3.350 chilometri. Durante il giorno questa femmina nuotava insieme ad altri squali martello in una zona al largo di un’isola mentre di notte andava via da sola molto più lontano alla ricerca di prede, spingendosi a 270 metri di profondità dove c’è più cibo.

Un comportamento, secondo i ricercatori, utile per massimizzare le opportunità di trovar cibo e quindi di crescere. I cuccioli di squalo martello hanno infatti un altissimo metabolismo e, da adulti, hanno bisogno di consistenti razioni cibo per il loro fabbisogno energetico. Se non sono abbastanza forti e veloci nel catturare le prede potrebbero morire di fame.

Queste ultime informazioni indicano che le misure per gli squali decisi dal governo messicano potrebbero non essere sufficienti per la conservazione della specie, decimata con l’aumento proprio della pressione della pesca nel Golfo di California, e ormai estremamente rara nel Pacifico messicano.