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Green economy, da Legambiente una finanziaria green

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finanziaria green

Una vera sfida green è quella lanciata da Legambiente al Governo. Con un messaggio chiaro: occorre puntare sulla green economy per lo sviluppo del Paese. E sono 15 le proposte che l’associazione ambientalista propone da inserire nella prossima finanziaria.

Green economy, la sfida di Legambiente

Si parte dal ridisegnare la fiscalità in chiave ambientale fino ad arrivare a definire nuove regole di tassazione più trasparenti per cave, acque minerali, concessioni balneari, rifiuti, consumo di suolo,trivellazioni di petrolio e gas. Senza generare altre tassazioni.

Sono più di 2 miliardi di euro che potrebbero essere generati da un nuovo rilancio dell’economia in chiave ambientale. E si parla di interventi utili e inevitabili anche per garantire la corretta gestione delle risorse. Così si suggerisce di puntare sulla riqualificazione edilizia, per esempio, sulla manutenzione del territorio, sul riciclo corretto dei rifiuti ma anche, ovvio, sull’energia pulita.

Green economy, Legambiente: “Solo questa rilancerà il Paese”

Tra le altre proposte Legambiente suggerisce ancora un canone minimo in tutta Italia per l’attività estrattiva, eliminare tutte le esenzioni dalle royalties sulle trivellazioni, penalizzare lo smaltimento in discarica per favorire il riciclo, adeguare i canoni per le concessioni balneari e quelli per il prelievo di acque minerali. Senza tener conto di una tassazione che preveda anche delle accise sui prodotti ma sulla base di criteri ambientali, così come ridefinire le politiche per l’autotrasporto, cancellando i sussidi in vigore.

“Vi sono settori in Italia dove – ha dichiarato Rossella Muroni, presidente di Legambiente –  con adeguate politiche, si può tornare a creare lavoro e opportunità. Ed è nell’innovazione energetica, nell’economia circolare, nella qualità dell’offerta turistica, nella valorizzazione delle città, nella diffusione dell’agricoltura biologica e dei prodotti di qualità, che si trova la ricetta da seguire per far ripartire la domanda interna e spingere il made in Italy all’estero. Per questo chiediamo a Parlamento e Governo di avere il coraggio di andare in questa direzione”.

Green economy, potrebbe generare 2 miliardi

Sul tema è intervenuto anche il presidente Commissione Ambiente Ermete Realacci.  Si tratta di suggerimenti “di grande interesse”, spiega, perché “sarà fondamentale nella Legge di Bilancio potenziare molto l’ecobonus e il sisma-bonus, che vanno allargati agli interi edifici, agli incapienti e alle imprese ed estesi anche alla bonifica dell’amianto”.

“Secondo i dati del Rapporto di Servizio Studi della Camera e Cresme sugli effetti dei bonus casa – continua ancora Realacci – il credito di imposta per ristrutturazioni e risparmio energetico ha rappresentato una straordinaria misura anticiclica: nell’anno in corso sono previsti investimenti per 29 miliardi di euro e 436 mila occupati tra diretti e indotti“.

In definitiva, è possibile puntare sulla green economy per lo sviluppo sostenibile del Paese e per un suo rilancio economico. Il problema resta lo stesso: queste proposte in chiave green verranno accolte?