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I pesci riconoscono i volti umani

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pesci arciere

Anche i pesci possono riconoscere il volto dell’uomo. Questo il risutato di uno studio inglese e australiano pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports.

I pesci riconoscono i volti umani

La prossima volta che guardate i vostri pesciolini nell’acquario potreste sentirvi un po’ meno stupidi se avete l’abitudine di salutarli la mattina. Sembra infatti che i pesci siano in grado di riconoscere il volto umano.

Uno studio inglese e australiano sui pesci arciere, una specie tropicale, possiede un’impressionante capacità visuale pur non avendo la complessità cerebrale di un primate. In uno studio pubblicato su Science Reports, i ricercatori inglesi e australiani hanno addestrato, con un po’ di pratica, il pesce arciere ad interagire con gli umani.
Il risultato è stato particolarmente importante per i ricercatori, perché fino ad oggi sono due le teorie avallate dalla scienza a questo proposito: la prima è che la capacità visiva dei pesci sia un’abilità che può essere appresa, la seconda che sia innata, quindi basata su circuiti specializzati del cervello (gli esseri umani, ad esempio, possiedono un’intera regione del cervello dedicata a questo compito).

Altri animali, come i piccioni o i cani, possono anche identificare i volti, ma sono aiutati da una struttura simile a alla nostra. Inoltre essi hanno un contatto con l’uomo molto più diretto e quindi possono aver imparato a riconoscere i volti al fine di poter meglio interagire con lui.

I pesci arciere, campioni di “sputo”

Il fatto che il pesce arciere riconosca i volti umani, pur mancando di queste due caratteristiche essenziali, fornisce l‘indicazione che il riconoscimento facciale non richiede necessariamente neuroni specializzati. Questo non vuol dire, di conseguenza, che gli animali usano altri meccanismi per realizzare questo compito.

E’ anche vero però, che gli archerfish possiedono una capacità che gli altri pesci non hanno, infatti essi visualizzano gli insetti sulla superficie dell’acqua e li colpiscono con un violento getto d’acqua, un vero e proprio sputo, per cibarsene, un compito che richiede un alto grado di acuità visiva.

Per portare a casa questo risultato gli scienziati hanno usato alimenti per addestrare i pesci a colpire una figura umana realizzata digitalmente, allo scopo di ottenere una ricompensa. Dopo l’allenamento, ogni pesce ha associato il volto al cibo.

Nonostante i risultati incoraggianti, sono state evidenziate alcune limitazioni: i volti usati nell’esperimento sono stati visti dai pesci solo di fronte, tutti avevano la stessa espressione ed erano della stessa razza. Inoltre non è ancora chiaro se lo stesso risultato possa essere adattabile ad altre specie di pesci.

 

Fonte: discovermagazine.com