Home C'era una volta I Tourists, una band di passaggio

I Tourists, una band di passaggio

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Il 4 maggio 1979 senza grandi campagne promozionali viene pubblicato in Gran Bretagna il singolo Blind among the flowers. Ne sono interpreti i Tourists, una band sconosciuta che prende origine da un trio formato due anni prima dal chitarrista Dave Stewart, proveniente dai Longdancer, dalla cantante e flautista Annie Lennox e dall’altro chitarrista Pete Coombes. Inizialmente si esibiscono con il nome di Catch, con il quale nel 1977 pubblicano un singolo con i due brani Borderline e Black Blood. Un contratto discografico discreto e la promessa di qualche prospettiva migliore li convincono ad accettare qualche modifica. Il primo è il nome. Non piace ai loro nuovi produttori né alla casa discografica e così, sia pur con qualche mugugno, lo cambiano. Addio Catch, benvenuti Tourists! Sempre su suggerimento dei produttori discografici i tre ragazzi accettano anche l’idea di irrobustire un po’ la formazione. Il trio iniziale si amplia così con l’arrivo del batterista Jim Toomey e del bassista malese Eddie Chin. Di loro si dice un gran bene, anche se i risultati non sono all’altezza delle premesse.

Lo scetticismo della critica e della stampa musicale

Un tour come band di supporto ai Roxy Music e una serie di concerti in tutta Europa accompagnano i primi passi dei Tourists che, nonostante il buon successo, devono fare i conti con lo scetticismo della critica e della stampa musicale che in qualche caso diventa addirittura ostilità aperta. Anche i risultati economici non sono all’altezza delle aspettative. Nonostante il discreto successo degli album Tourists, Reality effect e Luminous basement, soltanto il singolo 4 ottiene un buon successo commerciale. Siccome in campo discografico la differenza tra “una promessa” e “un’occasione mancata” è sottilissima, soltanto un anno dopo Blind among the flowers di loro si comincia a parlare al passato. I più caustici rilevano come i Tourists siano un significativo esempio del fatto che «non sempre ottime individualità fanno un ottimo gruppo». Nel 1980, la band poco dopo aver firmato un contratto con la prestigiosa RCA Records entra in un vortice inarrestabile di tensioni personali, preludio di future battaglie legali.

Un’esperienza che resta

Quando alla fine del 1980, insoddisfatti dei risultati, i Tourists decidono di chiudere definitivamente l’esperienza del gruppo, Annie Lennox e Dave Stewart si chiudono negli studi di Conny Plank a Colonia insieme a Robert Gorl e Gabi dei Daf e Holger Czukay e Jackie Liebezeit dei Can. Proprio in queste sedute di registrazione in terra tedesca nasce l’avventura degli Eurythmics. Quasi a confermare la caratteristica dei Tourists come band di passaggio, Pete Coombes e Eddie Chin daranno vita, con minor successo di Annie e Dave, ma con interessanti risultati, agli Acid Drop. Negli anni successivi verrà rivalutata anche la breve parabola artistica dei Tourists, la cui esperienza è destinata a restare nella storia musicale degli anni Ottanta come una tappa di passaggio per la nascita degli Eurythmics, uno dei progetti musicali più ricchi di quel periodo.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".