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I trulli restaurati… con la canapa

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La Puglia ci sta provando sul serio a riconvertire persino l’edilizia in un’ottica di sostenibilità. Qualche giorno fa avevamo portato all’attenzione di tutti l’ultimo esperimento in corso con la canapa proprio presso quei territori inquinati nei pressi dell’Ilva, oggi non possiamo non citare un altro esempio virtuoso: si utilizzerà di nuovo la canapa per ristrutturare i trulli della Valle d’Itria.

La canapa per la bioedilizia, un progetto pilota

La canapa, tanto per ricordarlo, non contiene alcuna sostanza nociva o tossica. Non solo ma la calce “alla canapa” è un materiale di altissima qualità. C’è da dire che l’uso della canapa per la ristrutturazione di beni culturali particolarmente tutelati come i trulli pugliesi accade per la prima volta. Anche qui si utilizzerà la canapa coltivata vicino a Brindisi per riequilibrare i terreni dalla contaminazione della diossina dell’Ilva. E se ne occuperà di nuovo un’azienda privata che collabora con Assocanapa.

Sorprendenti le qualità di questo materiale naturale

I lavori sono cominciati solo da qualche giorno e dell’intera ristrutturazione di alcuni trulli di proprietà privata rappresenta un vero e proprio progetto pilota. A seguire i lavori è un ingegnere svizzero che si è detto a dir poco sopreso, lui stesso, delle sorprendenti capacità della canapa. I vantaggi della canapa sono infiniti. La canapa – spiegano da Assocanapa – risolve i problemi dell’umidità, non solo ma è un elemento anti inquinante perché assorbe Co2 ed anche quando lavorata non determina alcun rischio per gli operai perché è un prodotto del tutto naturale. Per le sue applicazioni si usa come calce idrata, canapulo, acqua ed un mix di altri minerali naturali che vengono miscelati insieme alla canapa. I lavori si dice termineranno la prossima settimana.

I trulli restaurati… con la canapa

Con la canapa insomma si risolve anche il problema del restauro dei beni culturali come è per i trulli. Un risultato che – giurano gli esperti – è addirittura superiore alle aspettative, senza contare tutti i vantaggi a livello di rispetto dell’ambiente e di costi recuperati.