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Foreste tropicali, il 60% è a rischio

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Il 60% delle foreste tropicali nel mondo è a rischio. In pratica solo un quarto sono ancora in buono stato di salute. A riportarlo è il rapporto preparato per la ‘Prince of Wales’ International Susteinability Unit’. Il rapporto è stato pubblicato dal Financial Times.

Resta altissimo il tasso di deforestazione mondiale

La ricerca parla chiaro: circa due dei 7,4 miliardi di foreste che coprivano la metà della superficie terrestre sono andate perdute. Al posto di alberi e foreste città e strade e asfalto. Ogni anno  – sottolinea il rapporto – viene distrutta un’area di foresta vasta quanto lo Stato di Panama, con un tasso di deforestazione che resta altissimo.

L’area delle foreste vergini si è ridotta progressivamente

E dire che nel ventesimo secolo l’estensione delle foreste era stimata intorno ai 5 miliardi di ettari. Ora quest’area si è progressivamente ridotta a meno di 4 miliardi. Le nazioni in via di sviluppo hanno perso circa 13 milioni di ettari di superficie forestale ogni anno. Una perdita, pari a circa il 3% della superficie complessiva per decennio, che equivale a un territorio grande quanto la Grecia. Nel frattempo, il mondo occidentale ha tentato di recuperare circa 5,6 milioni di ettari di foresta all’anno, provenienti da terreni abbandonati che tornano al loro stato naturale anche con la diffusione della piantumazione di alberi a fini commerciali. La perdita netta di superficie forestale in tutto il mondo supera, ormai, i 7 milioni di ettari ogni anno.

Per le foreste tropicali la situazione è ancora più a rischio

Per le foreste tropicali la situazione è ancora più a rischio. Queste vengono completamente abbattute o bruciate e raramente possono essere recuperate: semplicemente divengono aree desolate o boscaglia, che nella valutazione ufficiale viene comunque censita come foresta. Anche le piantagioni sono classificate come aree forestali, nonostante siano solo un lontano ricordo delle antiche foreste che qualche volta vanno a sostituire. Il World Resources Institute (WRI) informa che delle foreste che sono rimaste “la gran parte non sono che pezzi piccoli o fortemente danneggiati del perfetto ecosistema che erano in origine”.

E solo il 40% delle foreste ancora esistenti possono essere classificate come foreste vergini. Ma proprio su queste la pressione dell’uomo continua a crescere con effetti devastanti per la Terra.

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