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Il mar mediterraneo invaso dalle meduse

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Le meduse proliferano nel mar Mediterraneo, sono sempre di più ed arrivano fino a riva. Flotte di animali planctonici dalle capacità urticanti invadono le acque e inquietano i turisti.

Allarme nel mar Mediterraneo, arrivano le meduse

L’inverno tiepido e poco piovoso appena trascorso, seguito da un’estate che già si preannuncia caldissima, hanno creato le condizioni ideali per  una vera e propria proliferazione di meduse nel Mediterraneo.

Per discutere del problema 250 ricercatori ed esperti di mutamenti climatici provenienti da 38 Paesi si sono riuniti  a Barcellona per il V Simposio internazionale sulla proliferazione delle meduse.

Il fenomeno infatti è piuttosto preoccupante e sembra essere la diretta conseguenza delle condizioni climatiche globali, dell’aumento della temperatura dell’acqua, dell’aumento del loro cibo, dell’assenza di predatori e di molti altri fattori oggetto dell’incontro spagnolo. La medusa Pelagia nocticula, molto diffusa nel mediterraneo e nell’Atlantico, è una creatura che provoca, se sfiorata, dolorose irritazioni. Antonio Canepa, dottore in Ecologia presso l’Università cattolica di Valparaiso (Cile), racconta: “In particolare nel mar Adriatico, episodi provocati da una forte presenza di Pelagia nocticula si sono sempre verificati, ma a distanza di anni l’uno dall’altro. La sua proliferazione e la frequenza con la quale la medusa si incontra oggi però, è infinitamente più alta” .

Nel caso della medusa  Pelagia, l’aumento della popolazione ha si a che fare con l’aumento delle temperature dell’acqua o con la maggiore disponibilità di cibo (che a sua volta ha altre cause), ma anche con l’aumento degli insediamenti di edifici nelle zone costiere, porti turistici e impianti di allevamento di pesce. In queste condizioni, spiega Canepa, ” la Pelagia nocticula aumenta la sua riproduzione e genera meccanismi di trasporto verso la costa”.

In arrivo anche le meduse esotiche

Un’altra fonte di pericolo è l’arrivo di altre specie esotiche a seguito dell’ampliamento, lo scorso anno, del Canale di Suez in Egitto. Molte specie invasive possono infatti raggiungere il Mediterraneo occidentale favorite dal traffico marittimo intenso: in particolare l‘acqua di zavorra delle navi, che serve per compensarne l’inclinazione, spesso porta con se specie marine alle stadio larvale, che possono colonizzare altri mari in condizioni favorevoli. Più o meno questo è accaduto alle meduse  Mnemiopsis Leidyi le quali, rilevate nel Mar Nero nel 1982, hanno poi colonizzato il delta dell’Ebro.

Dall’altro canto, la proliferazione di meduse può essere vista anche come un bene, dice Agostino Schiariti, ricercatore presso il Consiglio Nazionale di ricerca scientifica e tecnica (CONICET) di Mar del Plata (Argentina). In Giappone e in Cina, le meduse sono un piatto tradizionale e, dopo essere disidratate con il sale, diventano un prodotto trasformato che viene cucinato in vari modi.
Alcune specie di meduse sono inoltre utilizzate per l’estrazione di collagene per la chirurgia estetica o nella biomedicina, anche se il loro uso in questo campo è ancora da approfondire.

 

Fonte : Lavanguardia.com