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Il Mozambico e l’economica: immense risorse sfruttate

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mozambico legname illegale

Secondo alcune ricerche, quasi la metà del legname esportato dal paese africano del Mozambico verso la Cina è di provenienza non legale; a sostenerlo è l’ONG inglese EIA (Environmental Investigation Agency), che si occupa tra le sue attività di investigazione e denuncia di crimini contro ambiente e fauna selvatica. Le informazioni portate alla luce dai suoi attivisti sono a dir poco allarmanti e mettono in evidenza un problema che colpisce non solo l’ambiente, ma anche l’economia di uno dei paesi più poveri al mondo.

La situazione Economica in Mozambico

La Repubblica del Mozambico è un paese del Sud-Est Africa ricco di risorse naturali e noto principalmente per la vastità e la bellezza delle sue foreste; queste occupano un’area approssimativamente di 50 milioni di ettari, dei quali circa il 10% sono affermate aree protette. Lo sfruttamento di tali foreste gioca un ruolo fondamentale non solo nella vita delle popolazioni che le abitano, ma anche nell’economia del paese, si pensi che più del 50% di queste aree è coinvolto nell’industria (legale) del legname.
La gestione sostenibile delle risorse naturali è quindi da sempre una sfida importante per il governo, che deve far fronte a problemi quali deforestazione e pratiche illegali.

La deforestazione selvaggia

Secondo il National Forest Inventory del 2007, nel corso degli anni l’intenso sfruttamento delle foreste mozambicane è risultato in un tasso annuale di deforestazione di circa 219,000 ettari all’anno. La principale causa di questo disastro ecologico è l’uomo, con il suo incendiare immense aree forestali per far spazio a colture e per acquisire carbone, ma anche e soprattutto con la sua ostinazione nel favorire il commercio illegale e non sostenibile di legname.

Secondo studi portati avanti dalla DNFFB e dalla FAO (2003), la produzione clandestina di legname in Mozambico si aggira intorno il 50 e il 70 percento della produzione totale nazionale. In parole povere, il 70% della produzione nazionale di legname è illegale. In termini monetari, questa percentuale si traduce in perdite che arrivano a 1524 milioni di dollari annui. Se prendiamo in considerazione invece la produzione illegale totale in termini di legno grezzo, si parla di più di 100.000 m3 annui.

Per combattere questo problema, il governo mozambicano ha, nel corso degli anni, creato leggi e regolamentazioni ad hoc con l’obiettivo di gestire al meglio questo patrimonio naturale.

Secondo la costituzione, tutte le risorse economiche naturali del Mozambico (comprese di flora e fauna) sono di proprietà del governo ed è proprio il governo che le controlla e le protegge, autorizzandone l’eventuale privatizzazione o il semplice sfruttamento.

La Forest and Wild Fauna Law (no.10/99 del 7 Luglio), per esempio, insieme alle Forest and Wild Fauna Law Regulations (decreto no. 12/2002), delinea quei diritti, benefici, norme e direttive da seguire nel caso si fosse interessati allo sfruttamento o alla possessione di specifiche aree forestali.

Entrando più nello specifico, vi sono due tipi di contratti che possono essere stipulati: il Simple Licence Exploitation, stilato appositamente per quelle comunità Mozambicane che dipendono dalle foreste locali e finalizzato alla gestione puramente sostenibile delle risorse forestali e alla creazione di un più efficace ed equo sistema distributivo delle entrate fiscali; Il Forest Exploitation: Contract Exploitation, applicabile all’intera industria manifatturiera, includendo qualsiasi persona fisica o giuridica, Mozambicana o straniera che sia, che definisce i termini di sfruttamento, quali costi, tempi ed enti incaricati dei processi burocratici.

L’esportazione del legname estratto poi è cosa distinta; solo certi tipi di legname possono lasciare il paese e la maggior parte solo dopo esser stati elaborati. In altre parole, il prodotto finale abilitato all’esportazione deve essere in forma di tavole, travi e parquet, e può essere ricavato solo da legname appartenente alla suddetta 1st class (prima classe), comprendente specie quali Chamfuta, Mecrusse, Umbila, e Jabirre.

Quanto reggono le leggi locali?

Purtroppo però, un po’ a causa della pesante corruzione (BTI 2012) e della mancanza di fondi diretti alla salvaguardia delle foreste, queste leggi risultano facili da violare ed eludere, favorendo così ancor di più la deforestazione e il commercio illegale di legname.
Ed è la Cina che domina questo mercato. Secondo gli attivisti EIA infatti, la quantità importata di legname mozambicano dichiarato dalla Cina supera in maniera considerevole la quantità (esportata) dichiarata dal Mozambico.

Nel 2012 il paese asiatico ha registrato un’importazione di ben 450.000 metri cubi di legno quando, per lo stesso anno, il Mozambico ne ha registrato solamente 260.385 metri cubi, quantità esportata mondialmente e non solo alla Cina. Per quanto riguarda il legname lavorato – e quindi legale da esportare dal Mozambico – la Cina parla di 323.000 metri cubi importati contro i 41.543 esportati dichiarati dal Mozambico.

Secondo calcoli portati avanti dall’EIA, tra il 2007 e il 2012, sono più di 707.025 i metri cubi importati illegalmente in Cina a discapito del governo mozambicano, costituendo più del 48% del totale importato.

La domanda quindi sorge spontanea: cosa si nasconde dietro tutto questo? Secondo recenti studi, una delle ragioni che fomenta questa egemonia asiatica è l’interesse dei commercianti nell’acquisizione di legno non trattato (e quindi fondamentalmente illegale in Mozambico).

La maggior parte dei paesi asiatici infatti presenta un debolissimo regime fiscale per l’importazione della ‘materia prima’, altissimo invece per i prodotti elaborati*. Secondo molti attivisti è quindi la presenza (e assenza) di tasse nei paesi destinatari la principale causa di questo commercio illegale di legname in Mozambico.

Sono molte le aziende straniere, oltre a quelle cinesi, che sfruttano incessantemente le risorse naturali di questa ricca regione africana per motivi simili, senza tener conto dei gravi danni inflitti all’ambiente e alla popolazione locale. Anno dopo anno, l’impatto di questo tipo di commercio si rileva sempre più devastante per il Mozambico a causa della sempre più crescente domanda di legno grezzo da parte di molti paesi esteri.

Quindi, sebbene il Mozambico sia un paese ricco di risorse naturali e nonostante siano siano state adottate diverse strategie per la gestione dei territorio nazionale, le foreste stanno velocemente scomparendo. Il commercio illegale di legname, fenomeno nocivo per il paese, continua a crescere e lo sforzo del governo diretto ad affrontare il problema si sta dimostrando insufficiente. La necessità di proteggere le foreste del Mozambico è una questione urgente e dovrebbe essere la priorità assoluta non solo del suo governo ma anche della comunità internazionale.

*in Mozambico è illegale – fatto caso poche eccezioni – esportare legname non lavorato.

FONTI:

http://www.worldservicesgroup.com/publicationspf.asp?id=3113

www. wrm.org.uy

www.bbc.co.uk

http://www.bti-project-org (Bertlsmann Stiftung, BTI 2012 — Mozambique Country Report)