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La Fao contro la pesca illegale

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pesca illegale

Dopo anni di negoziati, i paesi hanno fatto un grosso passo avanti contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata – (IUU l’acronimo inglese) – una delle minacce più pericolose per una pesca che sia sostenibile e per le condizioni di vita di tutti coloro che da essa dipendono.

La Fao contro la pesca illegale

Linee guida internazionali, alla cui formulazione si è arrivati attraverso un processo di consultazioni guidato dalla FAO, puntano a ridurre la pesca IUU rendendo maggiormente responsabili i Paesi di bandiera – quei paesi che registrano i pescherecci e li autorizzano a battere la loro bandiera.

” Le Voluntary Guidelines for Flag State Performance (Linee guida volontarie per il comportamento degli Stati di bandiera) sono state approvate dopo più di cinque anni di negoziati tra i Paesi membri della FAO. Le linee guida saranno presentate, per la loro approvazione finale, alla prossima sessione della Commissione Pesca della FAO, che avrà luogo nel giugno 2014.

Le linee guida raccomandano modi per sollecitare, incoraggiare e aiutare gli Stati di bandiera a rispettare i loro doveri internazionali e gli obblighi relativi all’autorizzazione a battere bandiera, ed al controllo dei pescherecci. Le linee guida presentano anche le eventuali sanzioni in caso d’inadempienza.

Anche se non vi sono dati precisi, le informazioni a disposizione fanno ritenere che la pesca IUU nell’ultimo ventennio sia aumentata in modo vertiginoso e che oggi sia un fenomeno di dimensioni molto ampie.

La Consultazione Tecnica è stata finanziata dai Governi del Canada, della Nuova Zelanda, della Norvegia, degli Stati Uniti e dalla Commissione Europea.

Un importante passo avanti contro la pesca illegale

” Le Voluntary Guidelines for Flag State Performance segnano un reale punto di svolta. Saranno uno strumento prezioso nell’impegno per impedire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata”, ha commentato Árni Mathiesen, Vice Direttore Generale della FAO Della Divisione Pesca e Acquacoltura.

“Queste linee guida possono dare un importante contributo alla conservazione e all’uso sostenibile di preziose risorse ed ecosistemi”, ha aggiunto Mathiesen. “Tutti dobbiamo fare i conti con la sostenibilità delle risorse, e queste nuove normative offrono ai paesi un nuovo modo di lavorare insieme e di far fronte a questa sfida”.

Le nuove linee guida affrontano il problema a tutto campo e propongono, tra l’altro, criteri per valutare il comportamento dei paesi e procedure su come fare queste valutazioni, e la necessità di una maggiore cooperazione tra i Paesi di bandiera ed i Paesi costieri. Suggeriscono anche modi per incoraggiare la conformità alle norme e scoraggiare l’inadempienza da parte Stati di bandiera, modi per cooperare con i paesi in via di sviluppo e assisterli nello sviluppo delle capacità, precisando il ruolo che la FAO può avere nel sostenere questi processi.

Il sostegno della FAO

Oltre ad aver facilitato l’elaborazione di queste linee guida, la FAO monitorerà la loro attuazione e ne riferirà i risultati al COFI. Fornirà inoltre assistenza tecnica ai paesi che lo richiederanno offrendo sostegno nello sviluppo di un quadro legale e normativo adeguato; nel rafforzamento delle organizzazioni istituzionali e dell’infrastruttura necessaria per assicurare controlli adeguati delle imbarcazioni; la promozione di attività di monitoraggio, del controllo e della sorveglianza dei pescherecci.

“Alcuni stati di bandiera potrebbero aver bisogno di maggiore assistenza rispetto ad altri, specialmente i paesi in via di sviluppo. In alcuni potrebbero non avere l’assetto istituzionale o il know-how tecnico necessari. Potrebbero essere a corto di risorse umane e finanziarie. O potrebbero non avere le necessarie motivazioni per investire risorse nell’attuazione dei loro doveri nell’ambito delle leggi internazionali che regolano la pesca. In questo caso occorrerà fare opera di sensibilizzazione sui vantaggi dell’adempienza alle norme nel lungo periodo”, ha detto Matthew Camilleri, funzionario di collegamento nell’ambito della Divisione FAO Politiche ed economia della pesca e acquacoltura.

Le Linee guida traggono spunto dalla legislazione internazionale esistente, come la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 10 dicembre del 1982 ed altri strumenti internazionali come Il Codice di condotta per la pesca responsabile della FAO del 1995 ed il Piano d’Azione internazionale per impedire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale (IUU) del 2001.

La Commissione Pesca della FAO

Il COFI è il solo forum mondiale intergovernativo dove con frequenza periodica vengono esaminate e discusse le principali questioni relative a pesca e acquacoltura a livello internazionale e espresse raccomandazioni ai governi, agli organismi regionali, alle ONG alla FAO ed a tutta la comunità internazionale.

Il COFI evidenzia gli aspetti essenziali dell’ottemperanza degli Stati ai loro doveri nell’ambito della legislazione internazionale.