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La Fao: mangeremo insetti

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Arnold Van Huis, autore principale del rapporto “Insetti commestibili”, consulente Fao, sostiene che “Nel futuro mangeremo insetti. Sono molto più nutrienti e molto meno dannosi per l’ambiente e per la salute, rispetto alla carne convenzionale”.

La Fao: mangeremo insetti

E’ proprio la Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, a caldeggiare l’integrazione e l’ampliamento dell’uso degli insetti nella dieta comune, allo scopo di ridurre la fame e fornire una quantità maggiore di proteine alle popolazioni che hanno scarso accesso al cibo.

Arnold Van Huis, professore di entomologia tropicale all’Università di Wageningen (Paesi Bassi) e consulente Fao, vede un grande opportunità nell’utilizzo degli insetti nella dieta comune.

L’interesse verso questo argomento è in crescita esponenziale, soprattutto da parte della grande ristorazione, in particolare dopo la pubblicazione di un libro e una conferenza sull’argomento, tenutasi recentemente nei Paesi Bassi, dove 450 persone provenienti da 45 paesi hanno discusso il potenziale degli insetti.

Molti i ristoranti che propongono insetti nel loro menu

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Per far sì che il progetto si allarghi, sostiene Van Huis, gli occidentali devono innanzi tutto abituarsi all’idea che gli insetti sono un alimento “normale”. Nell’80% dei paesi del mondo, soprattutto ai tropici, gli insetti fanno parte della dieta quotidiana e sono consumati normalmente. In occidente non abbiamo l’abitudine di mangiare insetti rispetto al mondo tropicale, perché gli insetti delle zone temperate sono più piccoli e spesso non si trovano in grandi quantità. La popolazione del mondo occidentale ha un atteggiamento totalmente negativo ingiustificato verso gli insetti. Solo 5.000 delle 5.000.000 di specie di insetti conosciute del pianeta sono dannose per gli esseri umani, animali e piante.

La maggior parte degli insetti, invece, hanno effetti benefici (anche e soprattutto per l’impollinazione e perché sono nemici naturali dei parassiti…). Nel nostro libro di cucina, continua a spiegare Van Huis, proponiamo anche un colloquio con Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni Unite, il quale spiega che si tratta solo di educare i popoli in questo senso.

Il mondo occidentale ha un atteggiamento negativo verso gli insetti

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L’influenza della diffidenza occidentale si incomincia a notare in alcuni paesi dell’America Centrale, dell’Africa e del sud-est asiatico in via di sviluppo, dove gli insetti sono consumati da sempre. Questo accade perché la gente inizia a copiare i modelli di potere occidentale, per i quali mangiare insetti fa “schifo”, anche il solo pensiero di toccarli… figuriamoci mangiarli. Essi sono, invece, molto più nutrienti e meno dannosi per l’ambiente rispetto alla carne tradizionale.

Ce ne sono più di 2.000 tra cui scegliere, ma non tutti sono disponibili nel mondo occidentale. Attualmente la sua disponibilità è limitata a cavallette, vermi e grilli.

Il rapporto della FAO ha avuto un impatto inaspettato a livello globale

Il rapporto è disponibile anche come eBook. E’ stato tradotto in cinese e coreano e sarà presto disponibile in lingua francese. L’impatto è incredibile e ovunque nel mondo le aziende stanno promuovendo progetti per utilizzare gli insetti sia per l’alimentazione umana che per quella animale come ad esempio i pesci. Per capire meglio l’importanza del concetto, a prescindere da quanto possa piacere, bisogna chiarire quali sono le soluzioni alternative secondo la logica del potere.

Le statistiche prevedono che la domanda di carne crescerà del 70% entro il 2050. Tuttavia, i terreni utilizzati per la produzione di bestiame sono attualmente l’80% dei terreni agricoli e non ci sono limitazioni per aumentare l’uso della coltivazione. Si può aumentare l’efficienza della catena alimentare e le prestazioni delle colture o modificare diete verso prodotti alimentari che richiedono meno terra. Ma l’altra soluzione è l’uso di insetti come alimenti e mangimi. Questo ha un grande potenziale per il basso valore nella catena di produzione organica che può essere convertito in proteine di alta qualità.

Rispetto alle tradizionali proteine, quelle degli insetti sono migliori

Gli insetti, oltre a contenere solo acidi grassi insaturi, contengono generalmente più minerali come ferro e zinco. Questo è molto importante se si considera che l’anemia colpisce un quarto della popolazione mondiale e si concentra su bambini. La carenza di zinco colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età, che causa circa 453.000 decessi.

Molti sono gli aspetti ambientali che giustificano la sostituzione delle tradizionali fonti alternative di proteine della carne. A livello globale, i sistemi di allevamento contribuiscono al 14,5% delle emissioni di gas serra legate all’uomo. I principali gas ad effetto serra in agricoltura sono il metano (fermentazione enterica) e protossido di azoto da letame. Un altro inquinante atmosferico causato dal bestiame è l’ammoniaca (NH3), responsabile di circa il 60 per cento delle emissioni globali. Si deposita sulla superficie ed è una delle cause di acidificazione, eutrofizzazione di ecosistemi naturali e la perdita della biodiversità. Un certo numero di specie di insetti per il consumo umano promossi, come grilli, vermi e cavallette producono notevoli quantità in meno di gas a effetto serra di ammonio.

Un altro aspetto è l’elevata efficienza di conversione degli alimenti. Ad esempio, per ottenere un chilo di manzo ci vogliono 25 chili di cibo, per un chilo di grilli commestibili ce ne vogliono appena 2,1 chili. Un altro vantaggio è che gli insetti possono essere coltivati in agricoltura biologica. Questo è importante se si considera che un terzo di tutti i nostri prodotti agricoli e alimentari (1.300 milioni di tonnellate per un valore di 750.000 milioni di euro) viene sprecato. Gli insetti possono convertire i prodotti biologici di basso valore in proteine.

L’aumento della domanda di carne proviene dai paesi in via di sviluppo

Nei paesi in via di sviluppo vi è una crescente richiesta di carne da parte della popolazione che generalmente era solita mangiare insetti. Tuttavia nel mondo occidentale gli insetti saranno una nuova opzione di nutrimento rispetto a suini e pollame o al pesce. L’industria della carne non dovrebbe vederlo come una minaccia, ma come un’opportunità.

Fonte: Fao