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La Francia piange le vittime dell’orrore

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La Francia piange. Piange le sue vittime inermi. Piange anche per Valeria, Valeria Solesin, studentessa, che si trovava al Bataclan al momento del blitz. Aveva solo 28 anni, e stava svolgendo un dottorato in demografia alla Sorbonne. E’ morta così, senza essere colpevole di nulla, vittima di una coincidenza, di una causalità…si trovava lì, in quel luogo, ed è caduta vittima… dell’orrore.

L’orrore torna a scuotere l’Europa

Perché di orrore si tratta. Perché ognuno, ora, si sveglia con quella paura di poter diventare una vittima. “Nessuno è al riparo”, è il messaggio che viene lanciato dai media. E sembra essere proprio così: nessuno è al riparo da questo nuovo terrorismo che non ha più nemici identificabili, chiari, definiti. Ognuno di noi è diventato effettivamente un target, un obiettivo, un nemico.

La strategia dell’orrore è cambiata

La strategia dell’orrore, dunque, è cambiata.  Parigi, con essa l’Europa, è stata copita al cuore a ripetizione, con attacchi militarmente coordinati da una guerra dichiarata, proclamata, scritta persino girata. L’Isis è pronto: ha oltrepassato i confini nazionali ed è andato all’attacco diretto dell’Occidente.

Terribile parallelismo con l’11 settembre

Molti notano un terribile parallelismo con l’11 settembre 2011. Oggi, come allora, ci si trova di nuovo ad affrontare un nemico invisibile che fa paura. Ed oggi più che mai, proprio questo nemico entra come un virus a minare le democrazie. E’ facile ipotizzare che si riapra quel dibattito mai sopìto di quella guerra latente tra Occidente ed Oriente. Che si gridi “al migrante”, che si blocchino le frontiere, che si torni a chiudersi in una politica dei muri e non dell’accoglienza. Forse è proprio questo che i mostri dell’Isis hanno intenzione di fare: che prevalga il terrore sulla solidarietà, la paura sull’incontro, la guerra sul confronto.

Lanciata una sfida alle potenze occidentali

L’auspicio è che non accada. Ma è anche evidente come questi ultimi attacchi a Parigi dimostrino quanto sarà difficile. L’Isis ha lanciato una vera sfida alle potenze occidentali e l’Europa non può oggi che svegliarsi attonita di fronte al sangue che si è riversato “innocente” lungo le strade di Parigi.  Ma non si può anche non riflettere sul fatto che il sangue di ogni singolo è sangue innocente. C’è da chiedersi ora cosa accadrà.

Pronti nuovi attacchi, i fantasmi dell’orrore in azione

Sono pronti nuovi attacchi a Roma, Milano, Londra scrivono questi fantasmi dell’orrore sulla Rete. E a Parigi ci si prepara per il Summit più importante per il Pianeta: il vertice sul cambiamento climatico. Più di 80 leader del mondo si recheranno nel capoluogo francese per decidere sul futuro della Terra. Una Terra, oggi, ancora più ferita dove la speranza ha lasciato lo spazio alla violenza, alla tragedia, all’orrore.  L’auspicio è che tornino a risuonare altre parole: come solidarietà, fratellanza, unione. E che queste non restino solo… parole.