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La Nike sempre più… green

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La Nike si fa sempre più… green. L’ultima innovazione sostenibile della Nike porta il nome di “ColorDry”, un sistema di colorazione dei tessuti senza utilizzare l’acqua. Proprio così, le neonate polo della nota casa sportiva, saranno tinte senz’acqua ma soprattutto, senza rinunciare alla varietà e alla brillantezza dei colori.

La Nike punta alla sostenibilità

La prima polo prodotta con la tecnologia ColorDry, è il risultato di una parternship, nata nel febbraio 2012, tra la Nike e la società DueCoo Textile Systems BV che ha ideato e realizzato i primi macchinari di tintura senz’acqua dei tessuti.
Il sistema tradizionale di tintura di un chilo di materiale tessile richiede circa 100-150 litri di acqua ed un consumo energetico considerevole. Il nuovo processo, messo a punto dalla Nike in collaborazione con l’altro colosso sportivo dei Paesi Bassi, DyeCoo Textile Systems BV, utilizzando un modulo pressurizzato di anidride carbonica per saturare le fibre tessili con il colore, elimina non solo l’utilizzo dell’acqua, consentendo un risparmio energetico notevole, ma anche l’uso di agenti chimici.

La nuova tecnologia green si chiama ColorDry

Ogni polo ColorDry, inoltre, è costituita da 100% di poliestere riciclato, l’equivalente di 9 bottigliette di plastica (dal 2010 ad oggi la Nike ha recuperato dalle discariche più di due miliardi di bottiglie di plastica, ndr).
Il vice-presidente di Innovazione Prodotto della Nike, Mike Yonker, in un comunicato stampa dichiara: “Il ColorDry Polo offre uno scorcio di tecnologia avanzata che offre una brillante gamma di colori intensi, eliminando l’uso dell’acqua e di sostanze chimiche nel processo. Siamo entusiasti del sistema ColorDry e della potenziale applicazione di questa tecnologia di tintura senz’acqua su tutti gli altri materiali”.

Innovazione sinonimo di sostenibilità

La rimozione di acqua dal processo di colorazione scongiura il rischio di scarichi tossici, uno degli effetti ambientali più nocivi che riguarda soprattutto l’Asia, dove si concentra la più alta percentuale di tintura tessile. Inoltre, la CO2 utilizzata nel processo di tintura della DyeCoo, viene recuperato e riutilizzato.

Una svolta importante, considerando il volume di produzione del colosso sportivo che ancora una volta, ha dimostrato di avere a cuore non solo l’atleta, ma anche il pianeta. Innovazione spesso è sinonimo di sostenibilità.