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L’Arte e la Scienza nella sublime osservazione dell’Anatomia

Inaugurazione della rotonda di Palazzo delle Esposizioni, come suggestione del teatro anatomico, ma trasformato in uno spazio dedicato al dibattito sulla visione e la costruzione dell’immagine del corpo, ovvero atelier di disegno e vera e propria scena per la performance.

Sublimi Anatomie – visitabile dal 22 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020 al Palazzo delle Esposizioni di Roma – è a cura di Andrea Carlino, Philippe Comar, Anna Luppi, Vincenzo Napolano e Laura Perrone. Comitato scientifico: Vincent Barras, Massimo Bray, Chiara Cappelletto, Maria Conforti, Ester Coen, Fernando Ferroni, Adelina Cüberyan von Fürstenberg. Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale; Azienda Speciale Palaexpo. Organizzata da Azienda Speciale Palaexpo –

E’ una mostra sulla rivelazione del sublime nel corpo umano, tra passato e presente, all’incrocio tra pratiche artistiche e imprese scientifiche. Una storia secolare e spettacolare dell’osservazione del corpo che coinvolge in primo luogo i sensi – innanzitutto la vista e il tatto, ma anche strumenti e tecnologie. Opere, manufatti e documenti di straordinaria importanza storica, raccontano l’evoluzione dell’anatomia umana in dialogo serrato con la ricerca artistica contemporanea sulla fisicità irriducibile del corpo umano in un tempo dominato dall’immagine virtuale.

L’Azienda Speciale Palaexpo – in occasione della mostra Sublimi Anatomie, incentrata sulla storia secolare dell’osservazione del corpo umano al confine tra arte e scienza, ha finanziato il restauro di tre cere anatomiche di fine Settecento, provenienti dalla collezione de “La Specola” di Firenze. Le tre statue, dal valore inestimabile, sono state esposte, per la prima volta a Roma, al Palazzo delle Esposizioni.

Laboratorio di ceroplastica dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale – Statua femminile giacente – fine XVIII secolo/late 18th century – Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sede “La Specola”. Ph. Saulo Bambi -Sistema Museale dell’Università degli Studi di Firenze

Nello specifico si tratta dei famosi modelli in cera adagiati su preziosi drappi in seta tra cui: una “statua femminile giacente nella quale si espone la distribuzione dei vasi linfatici della pelvi, del fegato, del ventricolo, dei bronchi e delle mammelle”; una “statua giacente veduta posteriormente che dimostra la massima parte delle arterie derivate dall’aorta”; e infine una “statua femminile giacente che dimostra i vasi lattei delle intestina crasse, del ventricolo, del fegato, dell’utero e dei polmoni”.

Come evidenzia Claudia Corti, curatrice della collezione delle cere anatomiche del Sistema Museale di Ateneo di Firenze, il ricorso alla cera per realizzare preparati anatomici era legato principalmente alla difficoltà di conservare parti del corpo umano senza quelle alterazioni di aspetto, forma e volume che i reperti naturali facevano registrare. Dal 1771 e fino alla fine del 1800 fu attiva a Firenze presso il Museo l’officina di

ceroplastica, un laboratorio di eccellenti maestri artigiani guidati da illustri anatomici quali Paolo Mascagni e Felice Fontana, quest’ultimo anche primo direttore del Museo de “La Specola” voluto dal Granduca Pietro Leopoldo.

La dissezione del corpo umano si generalizza in Europa a partire dall’inizio del XIV secolo. La morte, a lungo considerata un ostacolo per l’esame della persona umana, diventa la condizione stessa di un sapere oggettivo. Per altro, contro i partigiani di un’anatomia senza immagini che domina la scienza medievale, una nuova generazione di medici comincia a dissezionare in stretta collaborazione con gli artisti. Inoltre, a partire dal Rinascimento, il ritrovato interesse per la rappresentazione del corpo umano induce pittori e scultori a studiare l’anatomia, poiché “per rappresentare fedelmente l’esterno, bisogna imitare l’interno”. Vedere e sapere si confondono. Molti artisti, tra cui Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Bandinelli, i Caracci, s’appassionano d’anatomia, e tanti tra loro praticano la dissezione. Il primo trattato completo d’anatomia descrittiva, il De humani corporis fabrica, è pubblicato da Andrea Vesalio a Basilea nel 1543. La sua originalità consiste nell’aver inserito nel testo circa trecento illustrazioni, realizzate probabilmente da Jan van Calcar o comunque nella bottega di Tiziano (di cui Calcar fu un allievo). Le grandi opere d’anatomia che seguirono sino alla metà del XIX secolo sono tutte frutto della cooperazione tra medici e artisti, come quella tra l’anatomista Govard Bidloo e il pittore Gérard de Lairesse, o tra il medico Bernhard Siegfried Albinus e l’incisore Jan Wandelaar.

Gaetano Giulio Zumbo (Siracusa 1656 – Parigi 1701) Anatomia di testa maschile nella quale sono preparati i muscoli della faccia, la carotide, il Dutto Stenoniano ecc. Porzione sinistra del Cervello sezionata XVII secolo, anatomia in cera modellata su un cranio umano – Firenze, Sistema Museale di Ateneo – Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sede “La Specola

La collezione de “La Specola” di Firenze, non deve essere considerata come uno strumento per l’insegnamento dell’anatomia destinato ai soli medici, bensì – in linea con il resto del museo – come una enciclopedia materiale destinata ai cittadini (Barbagli et al., “Rivista dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze”, 27 2015, Centro Di, Firenze, pp. 69- 91), tutt’oggi oggetto di studio per ricercatori e artisti provenienti da tutto il mondo. Sono oltre 1400 le ceroplastiche conservate nel museo, tra cui rari esemplari del noto ceroplasta siciliano Gaetano Giulio Zumbo attivo nella seconda metà del XVII secolo.

IL RESTAURO che ha interessato le tre grandi statue giacenti ha convogliato diverse specializzazioni in quanto non si è limitato ai soli modelli in cera, magistralmente restaurati da Filippo Tattini. Infatti, considerando che l’impianto museografico è giunto pressoché́ inalterato fino ai nostri giorni con teche, supporti e tessuti originali, la conservazione di tutti gli elementi di corredo ha assunto particolare importanza, al pari dei modelli in cera. Il restauro, sostenuto dall’Azienda Speciale Palaexpo, ha interessato dunque anche il risanamento delle preziose teche in legno, così come della parte relativa alle vetrine, grazie alla padronanza in materia di Simone Chiarugi. Infine, di particolare interesse si è rivelata la minuziosità del recupero dei pregiati tessuti originali in seta, a cura di Tela di Penelope (Simona Laurini, Azelia Lombardi, Elisa Zonta), sui quali i modelli in cera sono adagiati e non movimentabili.

Jean-Gaspard Lavater (Zurigo 1741 – 1801) L’art de connaître les hommes par la physionomie, tome 9, planche 530, Delafol, Paris, 1835 volume/book, cm 25 x 36 (dimensioni a libro aperto) Private collection

Struttura della mostra: Partendo dalla suggestione del teatro anatomico, la rotonda di Palazzo delle Esposizioni è stata trasformata in uno spazio dedicato al dibattito sulla visione e la costruzione dell’immagine del corpo, in un atelier di disegno dal vero e in una vera e propria scena per la performance. Sostituendo i modelli viventi ai cadaveri, questo dispositivo è diventato, per tutta la durata della mostra, uno strumento destinato a

suscitare dinamiche di attivazione dell’occhio, della mano e del corpo.

Le sei sale che dal teatro s’irradiano, restituiscono la storia della visione del corpo nelle arti e nelle scienze con una selezione di oggetti e documenti di grande valore storico-scientifico e storico-artistico come i preziosi manichini anatomici ottocenteschi realizzati in cartapesta da Louis Thomas Jerome Auzoux, le tavole anatomiche stampate in quadricromia da Jacques-Fabien Gautier d’Agoty o le ceroplastiche di Filippo Pacini.

Il percorso incrocerà la storia dell’anatomia con la ricerca artistica contemporanea, esibendo opere di artisti come Berlinde De Bruyckere, Birgit Jürgenssen, Chen Zhen, Dany Danino, Dennis Oppenheim, Diego Perrone, Ed Atkins, Gary Hill, Gastone Novelli, Giuseppe Penone, Heidi Bucher, John Isaacs, Ketty La Rocca, Luca Francesconi, Marc Quinn, Marisa Merz, Michaël Borremans, Pino Pascali, Sissi, Yvonne Rainer.

 

INFORMAZIONI

Sublimi Anatomie al Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma –

Orari per la visita delle mostre: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso

Informazioni e prenotazioni: Singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06 39967500;

Periodo: 22 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020

www.palaexpo.itwww.palazzoesposizioni.it

 

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