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Leonardo Sciascia, i romanzi che sembravano saggi

Il 20 novembre 1989 muore a Palermo, all’età di sessantotto anni lo scrittore Leonardo Sciascia, uno dei più vivaci protagonisti della letteratura italiana del dopoguerra.

Recensito da Pasolini

Nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento l’8 gennaio 1921, si fa conoscere negli anni Cinquanta pubblicando due libri di poesie, “Favole della dittatura” stampato per la prima volta nel 1950 che Pier Paolo Pasolini nota e recensisce seguito da “La Sicilia, il suo cuore”, uscito nel 1952.

Saggistica raccontata

Ben presto trova nei racconti e nei romanzi la sua vera dimensione. Il suo taglio narrativo è lucido, essenziale e rigoroso e le storie attingono profondamente alla realtà, tanto che lo scrittore stesso le definisce «materia saggistica che assume i modi del racconto». Tra i suoi romanzi più conosciuti ci sono “Il giorno della civetta”, pubblicato nel 1961, “A ciascuno il suo” del 1966 e “Todo modo” del 1974, tutti portati anche sul grande schermo.

 

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