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Lucio Fulci, dal rock and roll all’horror

Il 14 marzo 1996 muore Lucio Fulci, uno dei protagonisti della nascita del rock and roll in Italia e uno dei più apprezzati registi del cinema di genere di casa nostra.

Medico per far contenti i genitori

Nato il 17 Giugno 1927 a Roma Lucio Fulci per far contenti i genitori si laurea in medicina ma fin dall’inizio sa che non è il medico la professione cui è destinato. Le sue passioni sono il jazz, il nascente rock and roll e il cinema. Per raggranellare qualche soldo fa il critico cinematografico del Messaggero e, insieme all’altro regista Piero Vivarelli, scrive canzoni per Adriano Celentano come Il tuo bacio è come un rock e 24000 baci. Nello stesso periodo supera anche il difficile esame di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Lavora per qualche tempo come sceneggiatore e nel 1959 debutta alla regia con la commedia I ladri, cui seguono un paio di musicarelli, alcune commedie e, soprattutto, un pugno di film di successo con la coppia Franco Franchi – Ciccio Ingrassia.

Un maestro della crudeltà sullo schermo

Il cinema non ha misteri per uomini come lui, abili professionisti cresciuti lavorando giorno dopo giorno in un ambiente di cui conoscono e sanno gestire ogni aspetto, dalla produzione alla regia, dal montaggio alla musica agli effetti speciali. Colto sperimentatore inizia ad approfondire il tema della rappresentazione cinematografica della violenza partendo dal “Teatro della crudeltà” teorizzato da Antonin Artaud nel suo celebre testo “Il teatro e il suo doppio”. L’autore francese sostiene la rappresentazione scenica della crudeltà come linguaggio per scuotere lo spettatore e per stimolarlo a una diversa percezione della realtà. Fulci tenta con successo di applicarne la lezione nel cinema con una lung serie di film horror divenuti leggendari. Osannato all’estero e bistrattato in patria dalla critica, come molti altri protagonisti della scena cinematografica italiana degli anni Sessanta e Settanta alla fine è stato tardivamente riscoperto anche in Italia. Ammalatosi di diabete muore alla vigilia dell’inizio delle riprese del M.D.C. – Maschera di cera, prodotto da Dario Argento e affidato poi a Sergio Stivaletti.

 

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