Home C'era una volta Luckey Roberts, uno dei più apprezzati pianisti di ragtime di New York

Luckey Roberts, uno dei più apprezzati pianisti di ragtime di New York

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Il 7 agosto 1893 a Philadelphia, in Pennsylvania, nasce il pianista Luckey Roberts, registrato all’anagrafe con il nome di Charles Roberts.

Tra i primi dello stride

Già da piccolo sa cavarsela bene come pianista, cantante, attore e ballerino e si esibisce come bimbo prodigio. Inizia la sua attività con le compagnie minstrels e diventa uno dei più noti e apprezzati pianisti di ragtime di New York, dove si stabilisce nel 1898. Nei primi anni del Novecento si segnala come uno dei pianisti di rag, i cosiddetti ticklers, più interessati ai nuovi sviluppi di questa musica. Insieme a J.P. Johnson, a Willie the Lion Smith, a Fats Waller e a Joe Turner, è infatti tra i primi interpreti dello stile stride. Il suo stile è prò molto originale e presenta spesso degli evidenti richiami alla musica da ballo europea: tanghi, valzer e can – can. Il tocco è brioso e ricco di fantasia, senz’altro più articolato del ragtime e dello stride.

Ripples of the Nile

Tra le sue composizioni di maggior successo c’è Ripples of the Nile, che Glenn Miller porta al successo nel 1942 col titolo di Moonlight Cocktail. Nel 1910 è a New York al Little Savoy Club, e nel 1913 pubblica la sua prima opera Junk Man Rag. Fra il 1920 e il 1930 dirige una propria orchestra da ballo sia nella zona di New York sia durante le stagioni estive a Palm Beach (Florida). Dal 1930 produce ben quattordici commedie musicali. Negli anni Quaranta continua a dirigere una sua orchestra soprattutto nel suo club di New York: il Rendez-vous. La salute a la fortuna non l’assistono colpito da due infarti e sopravvissuto a un incidente automobilistico continua a suonare fino alla morte che lo coglie a New York il 5 febbraio 1968.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".