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Maria Caterina Targa: “Amo parlare delle donne”

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Maria Caterina Targa
La scrittrice pavese Maria Caterina Targa

Non è sempre agevole per un poeta cercare di esprimere in maniera efficace le proprie sensazioni e avere l’immediata capacità di metterle su carta. Se poi si tratta di una condizione personale di ricerca interiore, le cose rischiano di complicarsi tanto più se queste percezioni sono legate alla comprensione dell’universo femminile. Abbiamo intervistato la scrittrice e poetessa lombarda Maria Caterina Targa per offrirci il suo punto di vista in merito e anche per parlare della sua ultima “creatura” editoriale che l’ha vista alle prese con una nuova “sfida”.

Maria Caterina Targa si racconta su Daily Green

Innanzitutto, Maria Caterina benvenuta sulle pagine di Daily Green. Ti va di raccontarci un po’ di te stessa e delle tue letture preferite?

Abito in un paese della provincia lombarda con le sue nebbie invernali e il suo caldo afoso estivo. Dopo le scuole ho iniziato subito a lavorare ma ho sempre amato leggere, mio padre aveva una raccolta di poesie del poeta dialettale milanese Delio Tessa e le leggevamo insieme, un felice ricordo. Col tempo, crescendo, sono passata attraverso vari generi, tra cui il giallo e il fantasy anche se preferisco romanzi che parlano della ricerca del sé. Infatti il mio libro cult, il volume che Maria Caterina Targa legge e rilegge, è La timidezza delle rose di Serdar Ozkan, un viaggio verso la vera essenza della vita, il rispetto dei sentimenti e la conoscenza della potenzialità dell’anima. Amo tantissimo Tiziano Terzani; il suo primo libro che ho letto è stato Un indovino mi disse, un incredibile viaggio attraverso il mondo senza prendere aerei. E poi amo Romano Battaglia; di lui ho letto Cielochiaro e La capanna Incantata. Letture di vita vera, che ti indicano la via verso te stessa. Naturalmente amo i libri di poesia di Alberto Bevilacqua, Antonia Pozzi e Alda Merini.

Maria Caterina, hai già alcune pubblicazioni alle tue spalle: Il silenzio dell’anima (Book Sprint Edizioni, 2013) ma, soprattutto, Onde di un mare sconosciuto (Rupe Mutevole, 2014) dove si intravedono le tue inclinazioni poetiche preferite, ossia la passione e la sensazione dell’attimo. Ti va di approfondire un momento questi due volumi per capire un po’ meglio le tue tematiche predilette?

Vi è, com’è naturale, un filo che unisce i due libri, quello dell’istinto. Scrivo sul momento, mi vengono in mente le parole, anche una sola e poi piano piano si aggiungono le altre che s’incatenano perfettamente con la prima, una scrittura di getto senza ripensamenti. E tutte le volte mi stupisco del risultato. Il silenzio dell’anima lo definisco il mio battesimo. È stata un scoperta anche per me, neppure io sapevo di poter comporre. Come tante volte ho avuto modo di dire, il mio percorso è iniziato su Facebook. Può sembrare strano ma è così; commentavo altri link e mi è stato detto che venivano apprezzati. Insomma è bastato un clik e la mia vita ha preso un percorso diverso. E così la Maria Caterina Targa di ieri non è certo la Maria Caterina Targa di oggi. Onde di un mare sconosciuto, un audio-book con le mie poesie recitate dall’attore Mario Lucarelli, è stato un vero onore per me. Sentire la sua voce che dava vita alle mie parole, sentimenti di donna, un bellissimo incontro di anime maschile e femminile unite nel nome della poesia; una silloge di poesie che mi ha dato molto, è stata premiata a un concorso nazionale per libri editi con una menzione d’onore come libro di poesie d’amore. Una definizione che è vera in parte, io parlo di sentimenti di donna, del percorso e dell’evoluzione dell’animo femminile che è si amore, ma anche molto altro. Mi piace trascendere il tempo e il momento per essere connessa con la vera essenza della vita.

Passiamo a parlare della tua ultima “fatica” editoriale, Linda nel mondo degli ologrammi (Rupe Mutevole, 2015). Qual è stato il suo motivo ispiratore, Maria Caterina?

Amo definire Linda nel mondo degli Ologrammi una fiaba moderna, senza rospi da baciare e principi “zurri”. La tematica affrontata è il mondo dei videogiochi dove, molto spesso, i nostri figli si rifugiano per ore e ore. Dalla playstation ai cellulari, sono sempre connessi con questa realtà virtuale, sostituendo in parte la vera realtà.

Così ho immaginato un giorno dove i bambini vengono risucchiati dentro i loro giochi, perché gli eroi negativi di quei mondi si sono impadroniti della loro forza vitale per diventare i nuovi padroni della terra. Cancellando le nuove generazioni, il mondo sarebbe morto e sarebbe stato in loro possesso. Come si vede, ci sono i nuovi orchi e mostri da sconfiggere e Linda ci riuscirà perché a lei non interessano i video giochi, quindi la sua mente non è controllabile. Una fiaba interattiva con illustrazioni da colorare dell’artista Arian Llani, così che i bambini possano vivere sino in fondo il libro, non soltanto con l’udito o la lettura, ma anche con la loro fantasia e, colorando le scene della fiaba, possono immedesimarsi in essa e sentirsi eroi positivi.

Passare dalla poesia alla fiaba. Maria Caterina, ti chiedo: com’è stato questo passaggio dal punto di vista compositivo e stilistico?

Sinceramente non ho trovato difficoltà nello scrivere la fiaba, è come se fosse sempre stata nei miei pensieri e, come per le poesie, le parole sono giunte senza eccessivo sforzo. Per me è poesia anche questa fiaba, Linda e Vincenzo mi hanno preso per mano e mi hanno condotto dove loro volevano.

Maria Caterina, sei già al lavoro su un nuovo progetto?

Si, sto lavorando a un romanzo, ma questo è una vera lotta. Ho tutta la storia scritta dentro la mia anima e gradualmente la vedo nascere ogni giorno sempre di più; i personaggi alle volte mi amano e alle volte mi detestano, ma siamo una bella squadra.